Lettori fissi

mercoledì 20 marzo 2019

Segnalazione e recensione di "Johnny degli angeli" di Athos Bigongiali

Il genere 'giallo' e 'noir' sono il mio primo amore in fatto di letture e tornare a leggerlo, ogni volta, è un'esperienza davvero profonda.
Oggi vi parlo di un romanzo interessante, sotto molti aspetti, sia perché parla di un fatto di cronaca mondana che ha lasciato sia il mondo del giornalismo investigativo, sia quello del gossip, senza risposte a domande fortemente espresse.
Ma prima vi presento il volume di Athos Bigongiali, "Johnny degli angeli - un delirio hollywoodiano", edito dalla MdS editori.



Formato 13,5 x 19cm
Pagine 132
Data di pubblicazione Aprile 2018
Prezzo 12.00€
Collana Cattive strade

Sinossi

Los Angeles, 4 aprile 1958. Nella villa di Lana Turner viene ritrovato il corpo senza vita del suo compagno, Johnny Stompanato, italoamericano dai modi spicci fedelissimo del boss del gioco  d’azzardo Mickey Cohen. A privarlo del suo american dream, che dai marciapiedi di Woodstock lo aveva portato fino ai tappeti rossi di Hollywood, è una coltellata al ventre, inferta, dirà la giustizia, dalla figlia sedicenne dell’attrice, accorsa per difendere la madre dall’ennesima aggressione. In molti hanno dubitato, negli anni, che sia davvero questa la verità dei fatti, ma emettere una nuova sentenza non è ciò che preme a Bigongiali. La sua urgenza è invece quella di dare voce a chi, allora e nel tempo a seguire, voce non l’ebbe mai, a quel ragazzo ombroso trasformato dai media da vittima in carnefice, e che troviamo a terra, agonizzante, in quello stato di semi-incoscienza dove ricordi, allucinazioni, ombre e fantasmi si confondono, mentre lui lotta disperatamente per proteggere, pure in punto di morte, il proprio onore e ciò che Mutis chiamava “il pudore dei vinti”.


Il fatto di cronaca è noto ai più, soprattutto se appassionati di cinema, anche per chi, come me, lo ha solo appreso da giornali e gossip dell'epoca.
Lana Turner è stata la diva fuori dalle righe, che ha rappresentato un po' la sregolatezza e la vita fatta di fasti della vecchia Hollywood, icona fashion ma soprattutto ambita e inseguita dai paparazzi.
Ciò che diventa argomento di questo libro, è Johnny Stompanato, il ragazzo italo-americano, divenuto suo compagno, che creò non pochi malumori sia nel mondo del jet-set, sia in quello cinematografico.
Era una persona rude, ma anche un playboy d'eccezione, ambito dalla dive per i suoi modi grezzi, ma soprattutto perché, si diceva, un grande amante dal sangue focoso.
Ma lui aveva scelto Lana, la venerava, ne era geloso fino all'ossessione, tanto da arrivare a irrompere sul set e venire a pugni con un prestante Sean Connery e ad averne la peggio.
Ma tutto ciò infiammava l'animo della diva, che dichiarava di amarlo, che lo ossessionava con le sue fantasie, rendendolo sempre più legato a lei.
La vicenda che viene esaminata nel libro, non è tanto il fatto di cronaca, visto che l'incipit parte proprio dalla scena del delitto.

Il colpo d'occhio era tale che il primo poliziotto, entrando, aveva detto a quelli che gli stavano dietro: Dorme con un angioletto...
Era la sera del Venerdì Santo


Questo lungo 'Venerdì Santo' è l'arco di tempo in cui si da' voce al personaggio di Johnny, ai suoi pensieri, alle sue ambizioni, raccontate al suo amico Nick, confidato alla madre rimasta in paese, in Italia, al fratello, a se stesso.
Sogni di un ragazzo che si 'era fatto da solo', seguendo il sogno americano, cercando una notorietà che rappresentava un riscatto.
Il personaggio trattato dall'autore è un po' romanzato, rende questo ragazzotto duro e bullo, un uomo affascinante, per certi versi anche dolce e romantico, perdendo di vista il gangster che era diventato, l'uomo che non si faceva scrupoli a compiere atti anche violenti.
Ma resta comunque un uomo da ascoltare, nei suoi pensieri, nei suoi ricordi, in quegli ultimi istanti in cui non vede altro che un 'fantasma', colui che gli ha tolto la vita, senza dargli tempo di pensare, di riflettere, di realizzare.
Quel momento in cui aveva voglia di parlare con la sua Lanita, il nomignolo affettuoso che dava alla sua donna, il suo amore, per toglierle dei dubbi sui suoi sentimenti, per chiarire anche il rapporto strano e insidioso che si stava sviluppando con la sua 'figlioccia', una quattordicenne cresciuta troppo in fretta e che alternava momenti di innocenza a quelli di vera lolita.
Cercava, come suo solito, di sopravvivere, Johnny, di regalare a sua madre un posto nel mondo e ripagarla di tanti sacrifici, di riscattare il suo nome al paese, dove anche il boss locale aveva cominciato a rispettarlo.
Attendeva quella sera da lungo tempo, ma questo fantasma improvviso e non previsto, ha distrutto i suoi sogni, ma di sicuro non gli ha tolto la dignità.
Fino alla fine, fino all'ultimo respiro, l'uomo lotta per non disperdere nel nulla quello che è stato e il suo ricordo.
E non lo dimenticherete neanche voi, arrivando alla fine del romanzo con un senso di solidarietà, per questo ragazzo che aveva in mente solo il suo amore e l'american dream.
Scorrevole la scrittura, a volte davvero coinvolgente, con i personaggi trattati in maniera intensa, sia nella descrizione, sia nei dialoghi.
Un libro che vi farà riflettere e viaggiare in un luogo dove tempo e speranze, diventano tutt'uno.
Consigliatissimo!


✤ ✤ ✤ ✤ ✤


L’AUTORE
Athos Bigongiali ha fatto il suo esordio narrativo con Una città proletaria (Sellerio1989), ha pubblicato, sempre per Sellerio, Avvertimenti contro il mal di terra (1990); Veglia irlandese (1992) e Lettera al Dr. Hyde di R.L. Stevenson (1994). Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Le ceneri del Che (Giunti 1996); Ballata per un’estate calda (Giunti 1998), finalista del Premio Viareggio e del Premio Zerilli-Marimò New York University. E ancora Pisa una volta. Una storia illustrata (Pacini 2000) e Il Clown (Giunti 2006) e L’ultima fuga di Steve Mc Queen (Felici 2009), vincitore del Premio Perelà . Autore di dieci radiodrammi per la RAI, Athos Bigongiali collabora alle pagine culturali di vari giornali e riviste ed è membro di giuria di vari Premi Letterari, tra cui «Ultima Frontiera», di cui è presidente.



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