Come già annunciato nella tappa precedente, oggi approfondiremo un argomento del libro e io ho scelto Intervista ai personaggi.
Poiché chi segue il mondo della Clare penso sappia già tutto su questi carismatici esseri che popolano questo universo, ho pensato di realizzare una di quelle interviste IMPOSSIBILI per rendere più ricca e stimolante la lettura del volume.
Si parte da Parigi, splendida città della Francia, dove Magnus ha condotto Alec per il primo viaggio insieme.
Prima ancora dello scossone della piattaforma sotto i
piedi, fu il tono allarmato della voce di Alec a far sì che Magnus si
accorgesse che il vento gli era sfuggito di mano. Fece un ultimo e inutile
gesto frenetico mentre Alec si precipitava verso di lui, proteggendolo con il
proprio corpo.
«Preparati a…» gli urlò nell’orecchio, mentre il
pallone scendeva sbandando verso il suolo, più precisamente verso il tendone all’ingresso
di un teatro con la parola CARMEN scritta in brillanti lampadine gialle.
Magnus faceva sempre del suo meglio per essere
spettacolare.
E quello
schianto lo fu.
«Sono Corinne Danton, per France Bleu, la vostra radio
regionale e vi sto parlando dalla rue des Pyramides, da dove avanza un fumo
consistente per cause sconosciute. Mi sto avvicinando per cercare di capire
cosa sia accaduto, ma pare, dalle prime notizie, che ci sia il sospetto di un
attacco terroristico… C’è tanta gente in fuga molto agitata. Provo a chiedere a
qualcuno e… Signora, signora!... niente, non mi ascoltano. Vado avanti, sento
le sirene dei ‘pompiers’ e cerco di raggiungerli per avere notizie… Coff, coff…
vi assicuro che il fumo è denso, ha una consistenza vischiosa e… Ahia!!»
«Excusez moi, mademoiselle!»
Un giovane dagli occhi cangianti porge una mano a
Corinne.
«Si è fatta male?»
«No, no… correvo verso il teatro per capire cosa sia
accaduto e… voi venite da quella parte. Sapete cosa sia successo?»
«Ehm, no. Ci stavano allontanando per precauzione.»
afferma Magnus.
«Magnus, chi è? Come mai ci vede? E’ una nascosta?»
chiede Alec.
«No.»
«Uhh, un altro bel ragazzo. E che splendidi tatuaggi…
un momento, non è che siete voi gli attentatori?» chiede curiosa Corinne,
spalancando gli occhi.
«Come le viene in mente? Dico, ci ha guardati bene?» s’indigna
Magnus.
«Eh, devo dire che con questo fumo non si vede
benissimo, ma siete davvero dei bei giovanotti. E lei, mamma che eleganza! E’
un attore di teatro? No, aspetti, mi faccia indovinare… Come si chiama quel
drammaturgo inglese che sta facendo impazzire tutti? Patis… no, era Baris. E’
lei?» borbotta pensierosa la ragazza.
«Spiacente, cara, mi chiamo Bane, Magnus Bane e non
sono un attore o un personaggio di teatro.»
«Oh, Magnus, che nome affascinante. Come lei, d’altronde.
Somiglia al ragazzo di mio fratello… con quegli occhi, quei capelli, quella
classe che…»
«Ma che vuole, questa? E’ una mondana?» s’intromette
Alec scocciato.
«Mondana? Eh, magari facessi vita mondana. Eh no, caro
tu, affasciante tatuato – ammazza quanto sei alto! Sigh! – io devo lavorare,
altro che vita frenetica delle star. Sono una free lance di una radio locale e
sto cercando di fare un servizio. Mi aiutate?» chiede speranzosa la ragazza.
«Andiamocene!» esclama Alec.
«Eh no, eh? Non mi potete mollare così. Ho diritto a
delle risposte!» s’indigna Corinne, puntando i piedi.
«Non puoi farle un incantesimo e ce la togliamo dai piedi?»
borbotta lo shadowhuntes.
«Non funziona, purtroppo. E’ una ‘swamp’.» ammette
Magnus con un sorrisino.
«Cosa? E che sarebbe?»
«Ehi, io ti dico che sei affascinante e tu mi dai
della svampita? Che cafone!» esclama furibonda Corinne.
«Ecco lo ha detto lei. Assecondami… Ma no, mon cher,
era un modo di dire che sei una ragazza sveglia che ha diritto ad avere un
aiuto… Sai com’è, gergo di teatro!»
«Mi avevi detto che non sei un attore!» lo riprende
scontrosa.
«Infatti sono un regista.»
«Lo sapevo, con quell’aria regale…»
Magnus tutto tronfio, fa l’occhiolino ad Alec, che
sbuffa indignato.
«Cosa è accaduto, allora?»
«E’ caduta una mongolfiera contro la facciata dell’edificio.»
ammette lo stregone.
«Una mongolfiera? E che ci faceva lì? Questa è zona
interdetta ai voli!»
«Sai, volevo girare una scena romantica, hai presente?
Mongolfiera nella brezza, una romantica cena a lume di candela, una bottiglia
di costoso champagne…»
«Ma che meraviglia! E per chi era la scena?» s’incuriosisce
la ragazza.
Magnus da’ un’occhiata furtiva ad Alec.
«Ah, ma per lui! Oh che dolcezza, a trovarne ragazzi
così! Cosa è capitato, allora?»
«Un dannato colpo di vento contrario…»
«Sei sicuro? No, perché non c’è vento stasera… E se
fosse un attentato contro voi due?» mormora pensierosa, guardandosi in giro.
«Dici? Uhm, potrebbe essere…»
«C’è qualcuno che vi detesta? Che vi ostacola?»
«A parte la mia famiglia?» ironizza a voce bassa Alec.
«Oh, due moderni Giulietta e Romeo. Poveri amori!»
«Credi davvero che siano stati i tuoi parenti?» chiede
Magnus sorpreso.
«Ma no, era una battuta.»
«Ditemi chi siete, per favore. Voglio sapere tutto!
Anzi, facciamo un’intervista, vi prego! E’ una storia bellissima!» li incalza
la ragazza.
«Se non la incanti, o la streghi, io le do una botta
in testa a questa qui. Mi sta facendo saltare i nervi!» propone Alec al limite
della sopportazione.
«Sii paziente, è solo curiosa. Assecondiamola.»
«Stai scherzando, spero.»
Magnus ride e fa un inchino regale, suscitando un
sospiro della ragazza.
«Non sono stato sincero con te. Mi presento meglio: Magnus
Bane, sommo stregone di NY.»
«Acciderbolina, un vero stregone. E lui? E’ un
demone?»
Alec sfodera la spada e cerca di colpirla.
«Calma, calma. No, il mio giovane amico è un
guerriero, uno Shadowhunters. Quei tatuaggi sono l’appartenenza a una stirpe di
angeli.»
«Oh, perdonami. Angeli. Ecco perché è così bello!
Mamma mia, che coppia magnifica. Adesso capisco perché vi stanno rincorrendo.
Amore osteggiato?» si scusa Corinne.
«In parte dalla famiglia di Alec e dai tanti nascosti
che non vedono di buon occhio un legame del genere.»
«Ma perché? Siete così ben assortiti! Non capisco. E chi
sono i nascosti?»
«Tutte le creature che vivono nell’ombra: stregoni,
demoni, vampiri… Il nostro è uno strano mondo.»
«Se questa sta mandando in diretta tutto ciò che stai
dicendo, avremo ben più di un guaio, lo sai? La mia famiglia sarà il nostro
ultimo problema.»
«Ma no, tranquillo, sto registrando in differita.
Purtroppo lavoro a ‘servizio’, ma questa intervista è quanto di meglio potessi
ottenere… Perché la tua famiglia è contraria?» chiede sempre più colpita dalla
storia.
«Diciamo che sono molto conservatori.»
«Perché il sommo stregone è un nascosto o perché è un
uomo?»
«Vedi? La swamp ha colpito il punto!» ride Magnus
divertito.
«Uhm… credo tutti e due. Gli SH sono molto legati alle
tradizioni, e io ne ho rotte non so quante con un solo gesto.» ammette il
giovane.
«Dimmi che ne è valsa la pena.» sospira Corinne,
rapita dalla storia.
«Ma, mi hai guardato?» ironizza Magnus.
Alec arrossisce vistosamente e annuisce.
«Come vi siete conosciuti?» incalza la ragazza.
«In un locale. Lui e i suoi amici sono venuti a
chiedere il mio aiuto.»
«Veramente era Clary che aveva bisogno di te…» lo
riprende Alec.
«Ma io avevo occhi solo per te, Alexander.»
Alec diventa violaceo.
«Sei il suo primo ragazzo?»
Alec sbuffa.
«Direi allora che lo hai messo in difficoltà, davanti
ai suoi amici,» ride la ragazza. «che magari non sapevano nulla delle sue
preferenze amorose.»
«Ehi, sono qui. Avete presente? State parlando di me.»
s’indigna Alec.
«Ma tu sei così reticente!» sbuffa Corinne.
«Saranno affari miei, no? Di che ti impicci?» l’apostrofa
irato.
«Adesso sono anche affari miei, visto che vi sto
intervistando!» gli rinfaccia.
«Sei sicuro che con una botta in testa, non dimentica
tutto?» chiede quasi pregando, allo stregone.
«Come sei violento! Ti scoccia ammettere che eri
attratto da me?» domanda Magnus con faccia seria.
«Non è questo! E’ che…»
Sbuffa di nuovo e si tormenta i capelli.
«Sì?» fa Corinne in attesa.
«Va bene, diciamo che subito non era interessato
perché aveva una cotta per il suo parabatai.» ammette Magnus.
«Parabatai?»
«Il suo migliore amico.»
«Ahh, capisco! Eh sì, comincia sempre così. Scambi l’affetto
per una persona che ti sta accanto per tutta la vita, per amore.»
«Non è vero!» protesta il ragazzo.
«Quindi sei ancora innamorato di Jace?» chiede Magnus.
«No! Ma che dici?» sbuffa Alec.
«Allora ammetti che era solo una cotta?»
«Magnus!»
«Che ci vuole a decidersi: sì o no? Ho diritto a una
risposta, no?» lo sprona.
«Ho interrotto il mio matrimonio, ti ho baciato
davanti a tutti e tu OSI mettere in dubbio il mio amore per te? Per l’Angelo,
non ci credo!» protesta Alec diventando furioso.
Magnus ha un sorriso che va da orecchio a orecchio.
«Visto? Non era così difficile ammetterlo!»
«Io ti… io… oh, basta, me ne vado!» protesta il
giovane.
«Era almeno carino questo Jace?» chiede Corinne
interessata.
«Se ti piacciono i biondini slavati, con l’aria da
darkettone sofferente, allora sì.» borbotta lo stregone.
«Ha la ragazza!» protesta Alec.
«Eh sì, ‘biscottino’ ha preso il suo cuore.»
«Peccato! Amici carini come voi non ne avete da
presentarmi?» chiede speranzosa.
«Ci sarebbe Simon, lo sfigato vampiro…» ride Alec.
«Ma dai, lo sai che ha una cotta per tua sorella.»
«Izzy non si concederà mai a un vampiro!» precisa
orgoglioso.
«Eh, arrivi tardi. Mi sa che tra quei due qualcosa sta
nascendo…» lo riprende lo stregone.
«Non ti azzardare a pensarlo neanche!»
«Devi dirlo a lei, mica a me!»
«Calma, calma! Che ha questo Simon che non va? E’
brutto? E’ sfregiato? E’ assetato di sangue di angeli?» chiede Corinne.
«Ma no, si contiene pure il ragazzo! E’ il classico buono
che è diventato vampiro per caso.»
«E perché lo vuole uccidere?»
«Si parla di sua sorella… Hai presente, la famiglia
tradizionale?»
«Ahh, ecco. Comunque, tornando a voi, come siete finiti
a Parigi? Un fuga d’amore?»
«No, è la nostra prima vacanza… peccato per i
risvolti.»
«Magnus, si avvicina qualcosa e non sono umani.
Dobbiamo andare!» lo interrompe Alec, guardando alle loro spalle.
«Mi spiace, cara, ma il nostro tempo è scaduto.
Dobbiamo lasciarti, seppur a malincuore.» dice Magnus, prendendo la mano della
fanciulla.
«Non posso venire con voi? Mi piacete così tanto e
speravo di continuare l’intervista!»
«Spiacente, caramellina, ma la nostra vita è piena di
pericoli e non possiamo trascinarti nei nostri casini. Ci dobbiamo salutare.»
«Peccato!... ma ci facciamo una foto insieme?» insiste
cercando di trattenerli.
«Non se ne parla!»
«Perché no? Non ce ne siamo ancora fatta una!»
«Magnus, stai scherzando col fuoco! Questa ragazza
potrebbe crearci un sacco di guai!» lo riprende Alec.
«I suoi dispositivi non possono riprenderci, né
registrare quello che le diciamo. Gli ‘swamp’ passato un certo periodo di
tempo, dimenticano di aver incrociato per un attimo il mondo invisibile… E poi
è stata carina con noi, no?»
Alec sbuffa, ma cede.
Corinne tira fuori il cellulare, si mette in mezzo a
loro, li abbraccia e chiede a Magnus di scattare la foto.
«Grazie, grazie, ragazzi. Vi auguro un mondo di bene e
di vincere su tutto ciò che vi ostacola. Mi promettete che se tornate a Parigi
passate a salutarmi? Vi pregooooooo!»
Alec rotea gli occhi esasperato, ma gli scappa un
sorriso.
«Assolutamente sì, mademoiselle, giusto per
ringraziarti di aver sostenuto la nostra storia con tanto ardore.»
Schiocca le dita e apre un portale in cui scompare
insieme ad Alec.
Sospirando e stringendo il cellulare contro il cuore,
Corinne agita la mano in segno di saluto.
Poco dopo arrivano sia troupe televisive che i vigili
del fuoco.
La zona viene interdetta al pubblico e lei viene
sospinta dietro i nastri di delimitazione, nonostante le proteste.
«Ma ero qui, posso dirvi cosa è accaduto! Ho parlato
con i testimoni!»
Un operatore televisivo le si avvicina e l’apostrofa:
«Che storia ti sei inventata oggi, Danton? Alieni in
fuga o mutaforma che attaccano la città?»
Gli altri ridono fragorosamente.
«Non mi prendere in giro, ho parlato con lo stregone
che ha fatto cadere la mongolfiera. Non è un attentato, ma solo un incidente!»
«Una mongolfiera? Quella specie di palco che è caduto
sul teatro, ti sembra una mongolfiera? Ragazzi, dovrebbero internarla questa
qui, non lasciarla andare in giro con il tesserino da reporter!»
Scuotendo la testa, se ne vanno, lasciandola delusa e
abbattuta.
Girandosi, si allontana e scorre le foto sul
cellulare: ci sono le foto di tutta la sequenza della caduta della mongolfiera,
alcune immagine sgranate dei demoni che hanno attaccato i due giovani, e loro
tre che sorridono divertiti.
Magnus le ha regalato uno scoop, ma si chiede fino a
che punto possa valere la pena di metterli in pericolo, per poter fare un
servizio.
Le è capitato varie volte di incrociare episodi del
mondo invisibile, li rammenta lontanamente, ma è sicura che per qualche motivo,
se c’è una ragione, riesce a vedere esseri che gli altri non vede.
La deridono da anni, la chiamano ‘pazza’ o ‘esaurita’,
ma Magnus le ha detto ‘swamp’, come una sorta di contenitore che avverte il
sovrannaturale, ma poi lo dimentica.
Sorride al selfie di loro tre ed è felice dell’amore
che ha visto tra i due giovani.
Invia la foto alla sua amica Leila che lavora in un
ufficio postale, le chiede di stamparla e di metterla in una busta, con sopra
inciso:
Per il Sommo Stregone di New
York, l’impareggiabile Magnus Bane.
Sorride e torna a casa.
Tempo dopo, un Magnus divertito, fissa l’istantanea,
seduto nel suo salotto, sorseggiando un Martini liscio.
Parigi, primo viaggio con Alec. E quella svampita, ma
dolcissima Corinne.
Osserva la foto per un lungo momento, e poi decide che
va messa nella cassetta dei suoi ricordi più cari.
Un giorno, quando la guerra sarà finita, si prenderà
il tempo per rivivere quel momento, insieme al suo amore, Alexander.
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