Lettori fissi

giovedì 22 novembre 2018

Recensione di 'Apri gli occhi e comincia ad amare' di Elle Eloise

Inizio oggi la recensione della serie completa di Elle Eloise di "How to disappear completely" composto da 4 volumi autoconclusivi.





Volumi della serie editi da Delrai Edizioni

#1 Apri gli occhi e comincia ad amare
#2 Tu che colori la mia ombra
#3 Il tuo sorriso controvento
#4 Solo noi nell'universo


(seguono due novelle di cui una già recensita a questo link)
Brucia l'inverno


Curiosità. Sapete da dove nasce il titolo della saga?
Da una canzone dei Radiohead. E in questo volume, di musica, ce n'è tantissima!


Parteciperò domani al HTDC per la seconda tappa con il volume Tu che colori la mia ombra😄

Ma come si può parlare dei protagonisti, a cominciare da Paolo, se prima non si sa dove è iniziata la storia?
E dove comincia la storia? Esattamente accanto casa mia, a Torino, zona Vanchiglia, Via Balbo, in uno dei tanti stabili in cui abitano studenti universitari. Questo fa comprendere anche perché io sia rimasta particolarmente colpita dal romanzo e che mi fa quasi 'vedere' i protagonisti ogni giorno, come se vivessero realmente nel mio quartiere.



La 'rivelazione' di questa serie mi è stata fatta da mia figlia Noami, grande estimatrice dell'autrice, che ha comprato i volumi cartacei, custodendoli come tesori, ai quali ho avuto accesso per la lettura, solo a patto che 'non li sciupassi'.
Dura la vita da lettore!
Ma veniamo alla storia...

Chi sono i protagonisti?

L'elemento centrale che da' vita a tutta la serie, è certamente Sara, animo tormentato, aspetto dark, piercing sul viso e orecchie, capelli d'ebano, frangetta viola.



Sara è certamente il perno centrale del libro, attorno a cui ruotano, in una sorta di gag divertenti o dal sapore tremendamente devastante, i suoi amici a cominciare dal pittoresco Ozzy, alla svampita riccioli d'oro Sofi, al tormentato Paolo.
Sono ragazzi che dentro di sé racchiudono un mondo sconfinato dove il dolore, la sofferenza, l'emarginazione hanno un 'rumore' talmente forte, da farti coprire le orecchie.
Si inizia dalla partenza di Sara da Torino, direzione Sankt Jakob (Tirolo, Austria) per un colloquio di lavoro che, spera, possa mettere più distanza possibile tra il suo passato e quello che potrebbe essere il suo futuro. Staccarsi dalla vita universitaria, da una grande città, dal gruppo di amici che, seppur con tantissime buone intenzioni, ha cominciato a soffocarla di attenzioni non desiderate.
Tutto ciò che vuole, Sara, è dimenticare visi, volti, momenti che hanno segnato quel maledetto anno in cui è stata coinvolta in un tremendo incidente stradale.
Chi ha vissuto un evento del genere, sa quanto sia doloroso riprendersi dagli incubi che ti assalgono ogni qualvolta chiudi gli occhi, oppure quando avverti il suono di clackson o le luci abbaglianti di auto nel buio. Si vuole solo cancellare, chiudere tutto a chiave da qualche parte e non pensare. Non sentire quel senso di colpa che ti fa ricordare che sei sopravvissuta quella sera, mentre tutto intorno a te bruciava, anche se la neve continuava a cadere candida, seppellendo cose, persone e vite.
Come non capirla? Come non identificarsi in questa ragazza che porta sulla pelle e negli occhi un dolore simile?
Si richiude su se stessa, Sara, indossa la sua corazza più dura, imbratta la sua faccia di trucco e piercing, per poter lasciare il mondo fuori, quel mondo che non fa che perseguitarla e farla sentire in colpa.
Ma incontrerà un ragazzo dalla faccia pulita, che riesce ad andare oltre la sua facciata, che ha voglia di scavare nei suoi ricordi e donarle una serenità che anela da troppo tempo.
Eppure Isaak, dietro la facciata di dolcezza e occhi limpidi, nasconde un segreto molto grande, che quando gli ricade addosso con tutto il suo peso, fa comprendere a Sara che ognuno di noi ha un fardello sulle spalle, ingombrante, difficile, che graffia la pelle e l'anima, ma che bisogna imparare a conviverci.




I loro dialoghi sono fatti di sfida e di tenacia. Isaak vuole arrivare a lei in ogni modo, anche se ci deve provare da lontano, usando la sua caparbietà, per inoltrarsi oltre quel muro e oltre quella diffidenza.
Dal loro primo incontro:

"Vuoi prima il dolce e poi le patatine?"
"Hai capito bene" risponde secca senza sollevare il mento.
Ok, ora è lei che fa la stronza con me e non lo sopporto.
......
"La birra la vuoi alla spina?"
"Sì. Grazie."
Io sorrido e lei no.
"Piccola o media?"
"Media, grazie"
Accentua il 'grazie' e devo trattenere una risata.

Sara è infastidita dal ragazzo, dal suo modo di insistere per arrivare ai suoi occhi e sorriso, ma lei non molla. Eh no, non ci riuscirà

Decisamente non è il mio tipo. Questo qui è più il tipo di tutte.

Chiude la porta al mondo, Sara, gliela sbatte in faccia con tutto il suo dolore, esattamente come ha fatto il mondo con lei, togliendole la serenità di una vita normale quando era adolescente. Sta lontana dai ragazzi perché l'hanno delusa, come ha fatto Paolo, così complicato, così distante, che l'ha fatta illudere di tenere a lei, vista la costanza nella sua vita dopo la dimissione dall'ospedale, ma così cupo, ombroso, quasi infastidito dalla sua presenza, o forse dal fatto che fosse sopravvissuta quella notte.
E' un rapporto complicato quello dei due giovani, così tremendamente coinvolti nei loro oscuri intrecci familiari, da farli sentire persi.
Ma vi travolgeranno in maniera inconfessabile, vi urteranno, vi faranno venir voglia di entrare nelle loro liti, prenderli per le spalle, scuoterli, sommergerli e farli finalmente parlare. Sono due mondi profondi che si scontrano a colpi di rivelazioni pungenti e dolorose, affonderanno il coltello nella piaga in maniera cinica e disinvolta, fino a farvi credere che nulla potrà mai toccarli.
Crederci o meno sta' a voi.
Io ho preferito scavare, indagare, cercare di arrivare alla vera essenza di questi ragazzi e devo dire che l'autrice mi ci ha portato, col cuore dolorante, con la mente annebbiata da tanti sentimenti e lacrime inespresse.
Vi toccherà il cuore la nostra Elle, ve lo strapperà dal petto con una violenza inaudita, e non perché voglia farvi del male, ma solo far aprire gli occhi e comprendere. 
La narrazione è di una profondità e di una crudezza quasi irreale, e solo chi non ha vissuto queste esperienze sulla propria pelle, può trovare questa ricerca una inutile violenza emotiva. C'è una ricerca maniacale nel pensiero dei protagonisti, una cosa che non è molto conosciuta, e forse neanche gradita, in libri che parlano di giovani, di ragazzi che sono costretti a diventare grandi troppo in fretta, perché la vita li ha messi in campo molto presto, chi doveva proteggerli, non lo ha fatto, chi doveva prendersi cura di loro, ha voltato loro le spalle.
Se tutto questo non vi ha ancora convinti a prendere questo bellissimo libro tra le mani per lasciarvi trasportare in un viaggio ricco di emozioni, allora proverò a convincervi con le immagini della splendida edizione cartacea di cui mi sono pazzamente innamorata.
La Delrai Edizioni e la Catnip design non sono nuove a queste cose e curano, coccolano il lettore, in maniera davvero fantastica.




Il soffione (tarassaco o dente di leone) rappresenta la forza, la speranza, la fiducia.
Mai immagine è più adatta a questo libro che, oltre a chiavi di lettura, ha significati molto vari e sfaccettati, che potrete interpretare a vostro piacimento, anche attraverso le varie citazioni musicali di cui è ricco il libro e di cui vi posto una parte che troverete al fondo dell'opera.

Buona lettura

Valutazione ✿ ✿ ✿ ✿ ✿



Appuntamento a domani per il secondo volume: 
Tu che colori la mia ombra



Nota: i volti dei protagonisti, presi da Google, sono solo a scopo dimostrativo e non usati a scopo di lucro. 
Le pagine estratte dai libri, acquistati in proprio in formato cartaceo, sono un omaggio all'autrice e vengono usati nella misura inferiore al 25% consentito dalla legge sul diritto d'autore






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