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martedì 21 aprile 2020

Recensione di Elyss di Valerio La Martire



Elyss di [Valerio la Martire]

Autore: Valerio La Martire
Editore: Dark Zone Edizioni
Genere: Fantasy
Prezzo: Cartaceo € 14,90 - ebook € 4,99
Pagine: 323

Sinossi

Michele non è nemmeno un vero Stregone. Alla fine di incantesimi non ne sa lanciare mezzo. Ma ha uno spirito che gli vive nell’occhio e una gran quantità di amuleti, reliquie e oggetti magici che porta sempre con sé. E poi conosce Roma, come pochi altri, il che è un gran talento. Così quando Elyss, una Strega inglese, gli chiede di farle da guida per la città eterna accetta di portarla a scoprire le statue parlanti, i fantasmi inquieti e le divinità romane che ancora popolano i palazzi e le strade cittadine.
Peccato che poco prima dell’arrivo di Elyss un oscuro Predatore abbia iniziato a mietere vittime nel mondo magico e pare che i due siano proprio nel mirino della minaccia sovrannaturale.
Né Elyss né Michele hanno idea del guaio in cui si sono andati a cacciare e tutto si complicherà ancora di più quando arriverà Alexander, lo Stregone supremo dell’America e il Vaticano stesso, massima autorità magica romana, deciderà di intervenire.





Ho avuto la fortuna di comprare questo libro alla fiera di Roma, Più libri più Liberi, e l'ho letto la sera stessa, appena rientrata in hotel.
Devo dire che è stato un viaggio eccezionale, visto che il giorno dopo, mentre girovagavo per la città eterna, nulla era come mi ricordavo!
Roma mi parlava, in ogni angolo, ogni anfratto, in ogni colonnato o monumento: non facevo altro che fissare come un ebete i monumenti, cercando di trovare ciò che avevo appena letto. E' stato un momento pazzesco!
E non poteva essere altrimenti visti i libri di urban fantasy scritti dell'autore, che ho conosciuto sempre a una fiera, a Milano, con il suo primo libro.
Devo dire che il primo Nephilim mi aveva lasciata un po' perplessa, non ero abituata a un linguaggio e a scenari come i suoi. Ma mi sono data del tempo e l'ho riletto a distanza di qualche mese, trovando finalmente sintonia con questo autore, che è una persona eccezionale e con un cuore generosissimo.
Come non ricordare, tra l'altro, i suoi 'Ragazzi Geisha' e o il suo 'Stranizza' dove si avverte la sensibilità di un autore sfaccettato.
Ma torniamo a Elyss, un libro che oltre a farmi viaggiare sia nella realtà che nella fantasia, ha colmato di soddisfazione il mio animo fantasy.
E' un romanzo dove c'è tutta la mitologia e le leggende romane, gli intrecci pazzeschi di una città che convive tra laicità e chiesa, un mondo che ha fatto della storia la vetrina dell'Italia.
Ammetto che non mi viene da raccontare la trama, perché è tutta uno spoiler continuo e potremmo star qui a intavolare una bella tavola rotonda su quanto spunti di conversazione si possono trovare.
I personaggi sono molto caratterizzati, Michele entra subito nel cuore con la sua titubanza e il caos che fa con i suoi poteri, ma Elyss e la sua esplosiva solarità, vi affascinerà oltremodo.
Molto simpatico, e davvero originale, è lo spirito che vive nell'occhio di Michele, una sorta di spirito guida, che cerca di frenare i disastri che il giovane, sembra tirarsi dietro, nonostante le moltitudine di amuleti e oggetti magici che tira fuori dal suo impermeabile (una sorta di Ispettore Gadget moderno!).
L'arrivo della strega inglese, in una Roma già duramente colpita dall'attacco di un predatore, che si nutre di magia, lasciando le sue vittime, di solito maghi di una certa consistenza, come gusci vuoti, spaventa un po' la comunità magica e lascia Michele perplesso e agitato su come potranno reagire sia la Chiesa che i suoi maestri a un fenomeno senza precedenti.


Un brivido gli corse sulla schiena. Si girò di scatto e vide una creatura ai limiti della zona illuminata in cui aveva trovato rifugio. Non l’aveva sentita arrivare, non aveva percepito nulla. Né i suoi sensi allenati, né i suoi incantesimi di protezione lo avevano avvisato del pericolo. Si meravigliò nel rendersi conto che stava mentalmente pregando che la luce non si spegnesse, che la creatura non potesse entrare dove era illuminato.
Appariva umana ma non lo era. I suoi occhi brillavano d’oro e la sua pelle era troppo bianca per essere quella di un essere umano.
«La luce del lampione attira sempre» la voce della creatura bassa e gutturale
«Tu sei...» Devono mise a fuoco quel viso e si strinse il braccio e il tatuaggio.

«Già, io sono, e quel tatuaggio non ti servirà a molto. Venire sempre attratti dalla luce, come le falene. Poi però finite bruciati.»

Molto discorsivo il narrato, come lo adoro io, con scene ben descritte e soprattutto ricche di humor, che accompagnano il lettore dall'inizio alla fine.
Ci sono incessanti colpi di scena, fughe per una Roma deserta o affollata di gente che possono essere romani impegnati nella vita quotidiana, o silenti osservatori che possono decretare la fine dei poteri o dei tatuaggi dei maghi.
Qual è il fine della storia, autoconclusiva, e che fa riferimenti alla saga e ai romanzi di Nephilim?
Il potere, come al solito, annidato sia nell'animo umano che in quella magia che si cerca strenuamente di difendere.
Vi invito a leggerlo e a condividere con me le tante, ma tante domande che si potrebbero porre all'autore.
Una tra tutte: ma ci scriverai un seguito? Perché, di storie come queste, non si vorrebbe mai vedere la fine!


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