Un nuovo, straordinario giallo tutto italiano (con matrice genetica francese) che non vi lascerà indifferenti!
Pagine: 416 Prezzo 16,00 €
Genere: Giallo investigativo
Dal 29 aprile in libreria
edito Salani
«A essere sincero, non rimarrei sorpreso se qualcuno mi facesse notare che negli altri commissariati ci considerano strani, da Guinness dei primati. Come dargli torto? Un po’ matti lo sono sul serio i miei uomini, ciascuno a modo suo. Ma diciamoci la verità, hanno una grande fonte di ispirazione: il sottoscritto, Biagio Maria Ansaldi».
È un ottimo poliziotto, il commissario Ansaldi, anche se da tempo immemore soffre di ipocondria e di attacchi d’ansia che rendono complicate anche le attività più semplici, nella vita come nel lavoro. Per fortuna il quartiere al quale è stato assegnato, Monteverde, è un’oasi di pace nel caos della capitale: un posto tranquillo, dove non succede mai niente. Forse è per questo che sotto il suo comando sono stati destinati altri quattro soggetti ‘particolari’, come ad esempio Eugénie Loy, il suo braccio destro, che soffre di un disturbo antisociale della personalità che la rende apparentemente insensibile, una ‘portatrice sana di disperazione’ come la definiscono i colleghi, che però riconoscono in lei ottime doti investigative. Sono così, i Cinque di Monteverde: uomini e donne alle prese con le loro debolezze, ma capaci, insieme, di trasformarle in forza. Un venerdì pomeriggio, un ultraottantenne vedovo e solitario viene trovato senza vita nel proprio appartamento, con un cappio al collo. Si direbbe un caso facile, il classico suicidio. Ma qualcosa non quadra ad Ansaldi e ai suoi, e quel piccolo dubbio si trasforma, nel volgere di pochi giorni, in un’indagine che turberà non solo la quiete di Monteverde ma anche le stanze della politica. Demolendo con sarcasmo graffiante lo stereotipo del poliziotto supereroe, Morlupi ha saputo dare un volto credibile a chi per mestiere affronta il crimine, alternando intuizioni fulminee a epiche figuracce. Una ventata fresca nel panorama giallo italiano.
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Questo nuovo romanzo di Morlupi, traccia un netto divario tra il solito giallo investigativo e le note noir prettamente italiane. Il mix di emozioni e la capacità di far partecipe il lettore della storia e degli sviluppi ha qualcosa di veramente unico.
L'autore ci conduce in una Roma 'vissuta', non vista attraverso gli occhi di qualcuno, con le sue auto in seconda fila, gli immancabili dossi e buche, l'olezzo della spazzatura impilata in periferia e persino un divano in mezzo alla strada, degno della miglior sit-com americana di Friends.
In tutto questo c'è il commissariato di Monteverde, composto da una squadra di giovani agenti di polizia e il commissario Ansaldi, non il solito adone come da sceneggiato televisivo, ma un uomo sulla cinquantina con il suo problema di peso, di fobie, di ansie e di goccine di Lorazepam, con le quali tenta non solo di calmare i suoi problemi personali, ma anche di trovare il coraggio di esporsi alla vita senza che le emozioni lo trascinino nel limbo della confusione.
Nel lavoro però è una persona integra, corretta, puntigliosa, seconda solo a Eugénie Loy, ispettore del dipartimento, 'donna-cyborg' come viene etichettata da tutti, ma dall'intuito fino e dalla personalità molto complessa, che non mancherà di colpirvi.
Fanno parte del gruppo i 'Ringo boys', due agenti scelti come Leoncini e Di Chiara, uno scuro di carnagione e l'altro bianco come il latte (da cui l'omonimo nome preso da una pubblicità anni novanta di un noto biscotto) e la bella Alerami, ultima arrivata, ma che spicca subito non solo per l'estetica, ma anche per l'arguzia.
In una sonnacchiosa mattina, con turno ridotto e personale risicato, arriva la notizia di un decesso, il signor Gordo, trovato impiccato in un appartamento. Sembrerebbe il solito caso di suicidio di un anziano, solo e irascibile, che ha deciso di dare un saluto al mondo e unirsi alla sua famiglia ormai scomparsa. Senonché ci penserà proprio Eugénie a instillare il primo dubbio su un caso così semplice, da irritare non solo il medico legale Righi, ma anche i loro superiori e il ministro degli Interni (in cui si riconosce come caricaturata la figura di un noto politico degli ultimi tempi).
Con un lavoro certosino, di esamina e di controlli incrociati, il caso si svilupperà sotto gli occhi del lettore, non in modo passivo e trascendentale, ma vivido, invitandolo a raccogliere prove e sospetti, a conoscere più da vicino i protagonisti, ad 'annusare' e vivere una capitale ormai lasciata appassire agli occhi non solo dei turisti, ma anche dei romani stessi, tra i sospiri e le amarezze di chi la ama ancora.
Tra partite di calcio e sfegatati tifosi, versi poetici in francese, cucina romanesca e documentari sul nazismo, passando tra le gag di un commissario alle prese con il suo cane e i suoi problemi, si vivrà una storia fuori da comune, ben congegnata, con una struttura solida e una trama che si dipana man mano che si legge, portandoci alla fine con molta avidità, ma una nota 'noir' che ci lascia un che di nostalgico.
Ammetto che mi è piaciuto molto, da lettrice di gialli, negli ultimi anni sto vivendo una sorta di scontentezza per trame arrangiate e abbastanza plausibili, ma con finali tutti uguali e poco originali, cosa che qui, invece, è ben progettata ma soprattutto, diversa da ciò che ci si aspetta.
Ho amato Ansaldi, così vivo, così uomo dei nostri tempi, dall'animo nobile e premuroso. Emozionante il suo rapporto con la francese, così paterno, eppure schivo da sentimenti robusti. E come non sorridere per Di Chiara e il suo amore per Totti, la preparazione al derby e il suo tifo sfegatato? La nota di 'colore' seppur etnico di Leoncini, sparisce davanti a questo ragazzo adottato ed educato al rispetto degli altri che lo rende una persona speciale. E la giovane Alerami vi farà dimenticare il binomio 'bella e svampita' tirando fuori un carattere non da poco, mixato alla dolcezza del rapporto con la sua famiglia e la collega.
Ed Eugénie? Be', non dico nulla, ma sono sicura che non resterete indifferenti!
La narrazione è scorrevole, descrittiva ma non pesante, intersecata di arte e citazioni, mai pomposa, ma intrigante. Ammetto di non aver letto altro dell'autore, ma ringrazio la Salani per avermelo proposto in lettura e fatto conoscere.
La prima cosa che ho fatto è stata comprare la copia cartacea, segno che un libro di questo tipo non lascia indifferenti.
Buona lettura!
FRANÇOIS MORLUPI. Classe 1983, italo-francese, lavora in ambito informatico in una scuola francese di Roma. Prima di questo ha scritto due romanzi, che per mesi sono stati sempre ai primi posti delle classifiche ebook, diventando un caso editoriale.
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