Per prima cosa, parlaci di te (breve descrizione)
Sono brutta, cattiva e vecchietta. Scherzo. Lavoro
nell’editoria da 33 anni, ho fatto un po’ di tutto, per lavoro, e mi diverto
molto a scrivere libri, impaginarli, crearmi una cover come davvero la voglio.
Tutto qua, una cosa molto semplice
Scrivere, perché?
Scrivere resta un’esigenza, viene dal dentro. Ho la mente
troppo affollata di storie e devo farle uscire o mi scoppia il cervello.
Semplice no? Lo faccio per salvare la mia sanità mentale.
A che età hai cominciato?
Quand’ero piccola scrivevo sceneggiature per cartoni animati
che poi disegnavo in seguito. Quindi, 16, 18 anni? Mentre mi creavo personaggi
da quando ne avevo 12 di anni.
Emozioni nel leggere i tuoi primi scritti: erano validi?
Li rifaresti?
Sto rispolverando proprio in questo periodo i primi libri
scritti, per dargli un editing migliore e posso rispondere tranquillamente che
li rifarei come storia, ma aggiusterei qualcosa di sicuro.
Genere puro o contaminazioni di genere in un unico libro?
Contaminazione di genere, mi diverto molto. Posso spaziare e
creare, per lo meno, storie uniche.
Una delle frasi più belle tratte da un tuo libro.
“Nessun’anima così
bella resta a lungo da sola”, tratta dai libri dei vigili del fuoco. E “Non si può fermare il tempo, ma i grandi
trovano il modo di rallentarlo”, tratto dalla saga del football americano.
Per me, sono le migliori, hanno un gran significato sulla mia persona.
Concorsi letterari: sì o no?
No. Andavano bene all’inizio, quando non c’era il self, ora
servono a poco, per me, ovviamente.
Hai presentato i tuoi libri in fiere, mostre, firma copie?
Com’è stata l’esperienza?
Ho presentato diversi libri in fiere e presentazioni singole
ed è sempre motivo di gioia perché s’incontrano le persone che leggono i tuoi
libri. C’è affinità con chi ha le tue stesse passioni. Una lettrice, al
festival romance, mi disse “Diodovich, la famo una foto o no?” be’, è un
ricordo bellissimo. Gli abbracci poi sono meravigliosi.
Comunità di lettori, sì o no?
Non ho gruppi, non ho comunità di lettori, e questo
influisce sulle vendite. Se li avessi, avrei un fandom iniziale che compra il
libro appena uscito, non sarebbe male eh, ma non ho nulla di tutto ciò 😊 perché scrivo davvero
tanto generi diversi e cavoli, diventa difficile.
La recensione più strana che hai letto sui tuoi libri.
Questa è bellissima. Masquerade, lui attore affiancato a lei
autrice di libri, il cui libro diventa un film, lo hanno definito, quando
arrivò ai top 100, “sembra la storia della bella e la bestia” una stellina. Che
te lo dico a fare che non c’era nessun aggancio per sembrare la bella e la
bestia? Un’altra recensione, a cinque stelle, parò soltanto del fatto che avevo
scritto un libro molto bello che però costava poco, mentre altri libri
costavano tanto ed erano schifezze. Ho riso per entrambe.
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