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martedì 6 giugno 2023

Recensione per Filippo Mammoli con 'Due passi all'Inferno'

 Torna Filippo Mammoli con una nuova, intrigante storia, che vi lascerà senza fiato!



Ventiquattro ore. È il tempo che viene concesso in un oscuro messaggio composto da due terzine dantesche e recapitato via email all'ispettore Carletti e alla biologa Marino per salvare una vita umana.

Una Firenze tormentata dalla pioggia che sembra rievocare i fantasmi dell'alluvione avvenuta esattamente cinquanta anni prima è il palcoscenico di questa caccia al tesoro.
La coppia improvvisata si trova a fare i conti con indovinelli ed enigmi che riguardano l'Inferno di Dante e la storia della città con i suoi monumenti, mentre un uomo nudo e legato su una sedia in un seminterrato viene assalito da flashback del suo passato.
Cosa unisce il Sommo Poeta con il prigioniero che rischia la vita e perché il regista occulto di questo gioco pianificato in ogni dettaglio ha scelto proprio Carletti e la Marino?
Tra litigi e colpi di genio dei due protagonisti, la ricerca esplora i luoghi di Dante e locali storici di Firenze, fino al contrappasso finale che lascerà un segno indelebile su ciascuno degli attori di questa commedia.


🔥💢  ᖇέᶜᗴ𝓃s𝐢σ𝓝є  ♚♬

Capita che in una sonnolenta giornata di pioggia si abbia solo voglia di tornare a casa, fermarsi per strada a prendere qualcosa per cena e poi rifugiarsi in un posto tranquillo a sonnecchiare.

Capita.

Ma capita pure che, in difesa del senso del dovere, tu risponda a un'ultima telefonata o legga un'ultima email, che ti fa cadere il mondo addosso, esclamando: 'No, ma sul serio?'

Soprattutto se sei un ispettore di polizia e ti arriva la suddetta mail da uno che si firma 'ghibellin fuggiasco' e che recita così:

 

Pria che il globo che sempre calpesti

completi il giro attorno all’asse suo

trova l’uomo vivo, o solo i suoi resti.

A te Durante, e dall’inizio tuo

vo’ che a la ricerca movansi i passi

per provar un dolor che pare duo.

 

D’impeto ti verrebbe da cercare di identificare il disturbatore, e lo fa anche Dario, ispettore di polizia di Firenze, ma poi, non approdando a nulla, rimanda al giorno dopo un controllo incrociato, in attesa di confrontarsi con i suoi colleghi.

Ma non ha fatto i conti con la testardaggine di Tiziana, cittadina modello, che si è vista recapitare lo stesso messaggio ed è ben decisa a scoprire se c’è una vita da salvare. E io non posso che darle ragione, visto che ci si chiede: come mai, tra tutta la popolazione di Firenze, questa strampalata, nonché terrorizzante email, è stata spedita solo a un ispettore di polizia e una biologa? Voi ve la sentireste di abbandonare al suo destino un malcapitato cittadino, magari terrorizzato e tremante?

Non Tiziana che, nonostante l’avvilente comportamento di Dario, decide di perlustrare Firenze, in cerca di indizi. E, per sfortuna dell’ispettore, li trova e lo coinvolge in una ricerca complicata, fatta di indovinelli, tracce labili sulle pietre della città, tra targhe e lapidi intitolate al Divin Poeta, con un orologio che scandisce il conto alla rovescia in maniera drammatica.


E vi lascio addentrarvi in questo thriller da soli, in quanto dovrete prendere per mano la ‘strana coppia’ e scoprire la bellissima città toscana sotto una pioggia battente (che pare Londra), per scoprire cosa accadrà.

L’atmosfera è tenuta alta dai litigi e trovate dei due protagonisti che non si amalgamano per nulla, irritante e maschilista Dario, razionale e determinata Tiziana.

Inoltre, i numerosi flashback della vittima, fanno vivere al lettore il lento e inesorabile scorrere del tempo che spinge il lettore a gridare: “Ma vi date una mossa?”, perché immedesimarsi e sentirsi parte attiva delle scene che scorrono è vivido.

L’autore ha una scrittura fluida, intercalata dalla cadenza fiorentina e dai suoni e rumori della città, la rende reale, ologrammatica, facendole perdere i contorni cartacei e rendendola viva e palpitante.

Ottimi i dialoghi che sono serrati, mai ridondanti o fastidiosi, nonostante i due personaggi cozzano in continuazione.

Il dettagliato schema e l’intrico sia letterario, viario e di storia, rispolverano ricordi sopiti e l’amore per il sommo poeta in chi lo ha amato tramite le sue opere.

Dettagli ben nascosti, atti a instillare dubbi nel lettore, che deve tener sveglia la mente per carpire o cogliere un dettaglio che lo porti alla soluzione.

Non facile la vita del lettore, poco scontata sia la storia che la fine, ricca di pathos e di domande, tra cui una: ma l’autore non vorrà mica abbandonarci qui?

Si spera di leggere ancora storie di questo tipo e stile, di viaggi immaginari tra il pile del divano e un bicchiere di vino sorseggiato in una sera di primavera, ma dal di fuori, dove i mostri, non possono raggiungerti e farti del male.

Vi invio alla lettura e vi lascio il link di amazon dove, se volete, potrete leggere le pagine in anteprima, per conoscere la storia.

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