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lunedì 12 novembre 2018

Torino Graphic Days? Everyday!


I giorni di visual graphic torinesi

Ho scoperto questo colorato e interessantissimo evento grazie ai corsi universitari che sto frequentando per la mia laurea magistrale. Come dico sempre, essere curiosi e predisposti a imparare cose nuove, aiuta ad avere una visione più ampia di ciò che ci circonda e a scoprire realtà che magari ci sfuggono perché fuori dal nostro quotidiano.

Lo conoscevate? Ve ne parlo un po’

Il Torino Graphic Days, nato nel 2016, è giunto alla terza edizione. È un festival di grafica e comunicazione visiva che ha portato tantissimi artisti ad avvicinarsi ai non addetti ai lavori, grazie a un calendario ricco di eventi, conferenze,  mostre e workshop, nelle date tra l’11 e il 14 ottobre.



È stato preceduto dall’11 settembre fino al 9 ottobre, da una serie di eventi minori, non di secondaria importanza, che hanno lasciato in città delle ‘scie’ di pallini gialli, tramite espositori e stickers disseminati in varie località, per l’evento ‘In The City’.
Con questo tema si è proposto a piccole/medie imprese del territorio cittadino di aprire i propri studi, che andavano da tipografi a stampatori, da illustratori ad artigiani, per comunicare la qualità torinese e far conoscere il processo creativo legato a grafica e design.

“In the City”

Calendario e piantina di Torino alla mano, con la mia compagna di studi Daniela, siamo andate alla scoperta di locali come @Illo, il progetto ‘Not Safe for Woman’,  nato per creare delle riflessioni sulla quotidianità delle donne e sul loro essere inadeguate (secondo uno sguardo esterno) o inappropriate in alcuni ambienti. Tali situazioni sono state fotografate o illustrate da diversi artisti sulle linee guida dell’iniziativa internazionale promossa da Jessica Walsh per il “Ledies, Wines & Design”.


Molto interessante è stato l’evento realizzato presso la Camera Pop (Centro Italiano per la Fotografia – ancora in corso e consigliatissimo) per il percorso della trasformazione negli anni, di documenti, fotografie e opere d’arte, tramite il fenomeno mondiale della Pop Art.
Vari sono stati i campi investiti dall’arte: dal Vino, dove l’artista Nerodiseppia ha utilizzato sottobicchieri e cartoline per creare una serata con atmosfere coinvolgenti, passando per la ‘storia delle case’, grandi e piccole, invisibili agli occhi di molti cittadini che non guardano con occhio artistico la città che abitano. Interessanti sono stati gli incontri con cartonisti della Scuola internazionale di Coomics che ci hanno svelato i trucchi del mestiere tramite piccoli e gratuiti workshop, fino ai laboratori nel Quadrilatero Romano dove alcuni architetti hanno spiegato come catturare la luce della città, attraverso dei geniali flash mob.
Insomma, direi proprio che i vari appuntamenti ci hanno portato a un crescendo di emozioni, fino al culmine degli eventi presso la sede ufficiale del Festival.

La location

Uno spazio ricavato da una ex fonderia posta tra vari capannoni fatiscenti, a ridosso del cavalcavia di Corso Dante, è stata ampiamente rimodernata, creando quella che viene denominata area Toolbox Coworking, inaugurata nel 2015 e resa ancora più accogliente dalla recente piastrellatura di elementi in legno. Ospita, durante l’anno, attività diverse legate a professionisti o freelance che si occupano di startup o aziende sperimentali. Devo dire che mi è piaciuta tantissimo la dislocazione degli spazi e l’uso che ne hanno fatto, rendendo l’ambiente gradevole e accogliente.



Let’s start!

L’esperienza è iniziata giovedì 11 ottobre alle ore 18.30 con l’opening party, un evento unico in cui le performance live di dj e musica sperimentale, hanno incontrato performance artistiche di illustratori, ospiti del festival.
A ciò sono seguiti 30 percorsi espositivi sul tema dell’inclusione, proposti dal punto di vista storico, politico e sociale. Molti progetti sono stati curati da rinomate università come quella di Losanna ed è stato presentato un focus sulla comunicazione visiva polacca e una particolarmente toccante, curata da Anna Steiner, dedicata ad Albe e Lica Steiner. Molti contributi sono stati concessi dalla casa Editrice Einaudi e una delle novità è stata la sperimentazione di diverse tecniche di produzione grafica messe a disposizione dei visitatori.




Workshop e conferenze

La scena internazionale ha coinvolto la realtà locale, con tutor e professionisti del settore come lo studio olandese Dumbar, lo spagnolo Mucho, e Onlab, con sede in Germania e in Svizzera. Inoltre la BenQ, partner dell’iniziativa, ha coinvolto due grandi nomi come Martin Benes e Massimo Nava.
Per le conferenze hanno creato molto attesa i nomi del visual designer albanese Vasjen Katro, diventato un influencer Instagram con il suo progetto di poster Baugasm. L’illustratore spagnolo Magoz che vanta collaborazioni interessanti con il NY Time, il nostrano Riccardo Catagnano, personaggio discusso delle controverse campagne Buondì-Motta e Ginette Caron, celebre design internazionale le cui opere sono presenti nella vita di tutti i giorni di ognuno di noi.
Ospite speciale Sascha Lobe, nuovo collaboratore di Pentagram London, che ha presentato un talk sponsorizzato dal Goethe Institut di Torino.



Non dimentichiamo chi lavora dietro le quinte!

Non si può organizzare una manifestazione simile senza l’aiuto di quelli ‘dietro le quinte’, ossia un esercito di allestitori, tecnici, scenografi, volontari, nonché agenzie di addetti alla comunicazione come Quattrolinee e lo studio MG2 Architetture che hanno seguito direzione artistica e allestimento mostra. Molti sono stati i giovani del Politecnico e dell’Università di Torino, dello IED e IAAD che si sono proposti come guide, consulenti nonché aiuto a tutti i visitatori.
Ho intervistato Chiristian, produttore di uno strumento particolare come ‘il trapano inchiostrante’ che, insieme a Matteo, studente universitario, ci hanno illustrato gli usi in vari ambienti come il merchandising e l’editoria.



Andiamo a casa a mani vuote? Ma certo che no!

Per quanto i tanti eventi ci hanno arricchito vista e anima, non tralasciamo la parte shopping dell’evento, gestita dalla Mostra mercato.
Sono state presenti realtà artigianali di grafica e design che hanno messo in campo la formazione nel trattamento della carta, degli inchiostri e chine, facendone opere utili e altamente fashion, come diari, agende, magliette, adesivi e caricature.
Naturalmente erano prodotti ben fatti che sono andati a ruba nel giro di poco tempo, ma sono riuscita ad accaparrarmi una shopper bag di un certo rispetto, diversi gadget e qualche agendina molto colorata e incredibilmente creativa. Che ne dite?


 


E dopo questa esperienza, spero di potervi riproporre al più presto una nuova e interessante panoramica sul mondo visual.
Naturalmente vi invito a seguire il sito dell'evento, sperando di vedervi il prossimo anno per scambiarci pareri e opinioni.



 A presto da Therry ♥




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