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sabato 1 dicembre 2018

Review Party Van Helsing di Natascia Lucchetti

Eccoci giunti a una tappa molto intrigante per me e per tutti quelli che hanno amato questo personaggio sia libresco che cinematografico.
Chi è Abraham Van Helsing?
Nasce come personaggio nel romanzo di 'Dracula' di Bram Stoker, è un professore universitario olandese che dichiara guerra al vampiro e al vampirismo, in tutte le sue forme.
L'autrice, nella sua versione, ci porta alle origini di questo 'mito', presentandocelo agli esordi, quando era ancora un giovane medico.



Titolo dell'opera: Van Helsing: Blood never Lies
Autrice: Natascia Lucchetti
Editore: Delrai Edizioni
Genere: gotico/fantasy
Data uscita: 1 ottobre 2018
Disponibile in edizione Ebook e Cartacea


Trama

Questo non è un diario, né un racconto di atti eroici, di vittorie contro il Male. Questa è una confessione che il mondo non dovrà mai conoscere. Nessun uomo è nato cacciatore, nemmeno io, che sono ormai una leggenda. Ho preso la decisione di affidare i miei ricordi a questi fogli di carta. I capelli si sono ingrigiti e la pelle principia a raggrinzirsi. Le membra si sono fatte deboli e il respiro stanco. Inutile mentire: la nera signora si è alla fine appressata alla mia porta. Non sono poi tanto vecchio, ma stremato e rassegnato. Il mio cuore non è che una congerie di ferite profonde mai sanate, in attesa della Morte.
La vera storia dell’uomo che ha trasformato la sua vita in leggenda, la cui stessa esistenza era un’arma contro le Bestie: Abraham Van Helsing . L’essere umano deve conoscere il mondo per poterlo capire appieno ed è ciò che pensa il giovane Van Helsing nell’approcciarsi all’università e al suo futuro da medico, ma l’oscurità lo attende e non gli lascia tregua, incamminandolo per la via a lui destinata. È nelle ombre più fitte che l’incubo ha inizio, una verità inspiegabile da Abraham considerata inconcepibile: esiste il Male, esiste il Bene. Ogni tipo di creatura sovrannaturale vive tra gli uomini, con loro, e questi non ne hanno coscienza. Continuano le loro vite, schiavi della superstizione e dell’ignoranza. È impossibile concepire un futuro senza l’abisso delle tenebre e la lotta per la sopravvivenza ha inizio, perché chi uccide il male, assorbe il male. A condurre il braccio del cacciatore una sola verità, che domina persino il suo cuore: il sangue non mente mai.

Recensione
Quando si è già 'fan' di Dracula e Van Helsing, tutto ciò che ti aspetti da un libro è la rivisitazione del mito.
Ciò non accade questa volta.
Lo dico in apertura per togliere ogni dubbio a chi lo andrà a leggere ed eventualmente commentare, visto che non farò un riassunto della trama, bensì un'analisi del romanzo.
Di Van Helsing si è scritto tanto, si sono girati metri e metri di pellicola con la prestanza fisica di Hugh Jackman e la bellissima Kate Bekinsale, ma qui si torna alle origini, a conoscere quale personaggio fosse il giovane medico che si imbarcò seguendo il professor Carvill su quella nave che lo ha portato dall'Olanda alla fredda, buia e malata Inghilterra.
Il giovane discepolo ha lasciato la casa natia, con somma disapprovazione dei genitori, soprattutto il padre, per portare la sua arte medica a sostegno di gente malata, debellare il morbo che devasta giovani donne e le porta a compiere scempi su altri esseri umani.
Ma ciò che trova va oltre le sue conoscenze e la sua visione del mondo. Per un uomo abituato a credere nella scienza e nella razionalità, diventa difficile concepire che esistono altre esistenze, soprannaturali e inspiegabili, ma che soprattutto sono dominate dal male puro.

Il mostro si accaniva su esistenze invisibili e questo mi fece pensare a un dettaglio 
significativo del caso Ravenheart: non erano le sue vittime ad appartenere 
a quella categoria di persone, ma erano i soggetti 
impazziti a farne parte.

Lo scontro con una potente e intrigante vampira lo porta a un passo dalla morte e questo episodio lo convince a iniziare la sua crociata per eliminare tutto ciò che è impuro e di non umano.
E fino a questo punto credo che tutti conosciamo la storia e come si dirama.
Ciò che non sapete è il 'come' l'autrice ha svolto e trattato questa narrazione, che ha un'eleganza e una profondità che mi ha stupito. Sembra di essere di fronte a vecchi trattati polverosi, volumi raggrinziti dimenticati in qualche archivio sotterraneo, che nascondono segreti inconfessabili e previsioni funeree.
C'è una nota classicheggiante che accompagna tutto il libro, raccontato in prima persona dal giovane Abraham come fosse un diario, come fosse un ammonimento al lettore incauto che si prepara ad affrontarlo. Questa forma di scrittura trascina in una dimensione particolare, dove si è fagocitati dalla storia, dove si 'è' parte della storia, o forse dove 'si fa' la storia.
L'intimità, l'analisi dell'animo umano, la profondità con cui si scava alla ricerca di una risposta, fanno emergere elementi non previsti, cose abominevoli, risultati che si fa fatica ad accettare. Ma non si può fermare la ricerca, così ci si inabissa in sentieri bui, dove l'anima si perde, si trasforma, oppure muore.
Ci vuole coraggio ad affrontare il male, ma soprattutto ad accettare che dentro noi stessi ci sia una qualche forma di male che non si riesce ad estirpare.

Forse era una via che mai avrei dovuto intraprendere. 
Non ero ancora pronto ad abbandonare la mia umanità per conoscenza e vendetta.

Questo 'male', all'inizio appena percepito, diventa il protagonista delle pagine, diventa 'vivo' tanto da sentirselo addosso. Abraham sa di dover scegliere, ma sa anche di non potersi tirare indietro. Vi è troppo invischiato, ha perso tutto per inseguire un qualcosa che era un sogno ma che è diventato un incubo. Ha perso persone care, si è allontanato dalla sua famiglia e dalla sua promettente carriera, ha dovuto rinunciare al 'piccolo' Alphonse e sente di non riuscire più a raggiungere Susan.
Cosa ha da perdere a questo punto?


Non ci si tira indietro davanti ai sogni!
Vanno inseguiti anche se cambiano forma, anche se mutano aspetto, anche se non sono più tali.
La paura è un sentimento che non deve dominarlo, anzi deve fungere da spinta per affrontare ciò a cui non può sfuggire, ma soprattutto 'liberare' chi non è in grado di farlo.
Il giovane medico sparisce e nasce il mito del Cacciatore.
Siete pronti a conoscerlo?

Appare evidente che mi sono goduta questa lettura fino in fondo, preferendo il formato cartaceo che - come ci ha ampiamente già abituati la Delrai Edizioni - ha una grafica accattivante e atmosfere davvero gotiche.
Lo sfondo verde (speranza?) della cover si confonde con le note oscure e tetre dell'interno, dove un sangue nero e non più umano, imbratta le pagine, lo permea, lascia il suo sigillo.

Vi invito a scoprire questo piccolo capolavoro e vi lascio le date delle nuove tappe del Review Party.

Buona lettura

Valutazione: ✪ ✪ ✪ ✪ ✪




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