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mercoledì 11 settembre 2019

Review Party 'Iron Flowers - Regina di Cenere' di Tracy Banghart

Buondì.
Sono felice oggi di parlarvi di un libro, per la precisione il secondo della dilogia di Iron Flowers, di Tracy Banghart, che mi ha molto colpito.

In sintesi:




Editore: DeA Planeta
Prezzo: Ebook € 7,99 Cartaceo € 13,60 
Pagine: 416
Genere: Fantasy, distopico
Serie: Iron Flowers v.2


Trama: Se c'è una cosa che Nomi ha imparato durante il suo inaspettato anno a corte come Grazia è che non bisogna arrendersi mai. Nemmeno quando tutto sembra perduto. Nemmeno quando Malachi, l'uomo che ama più di se stessa e legittimo erede al trono, viene spodestato dal fratello minore e bandito dal regno. Armata di coraggio, Nomi conduce Malachi nell'impenetrabile prigione di Monte Rovina. È convinta che l'unica persona al mondo che possa aiutarli sia sua sorella, Serina. Ma quando Malachi e Nomi arrivano alla prigione, non trovano ad aspettarli le donne vinte e ferite che hanno sempre immaginato. Perché le prigioniere di Monte Rovina si sono ribellate: alle loro ingiuste condanne, al loro ingiusto destino di donne. E Serina, la dolce, remissiva Serina, è il capo della rivolta. Il dolore, la violenza e la sofferenza hanno cambiato sia Nomi sia Serina, eppure le sorelle sono pronte a combattere fianco a fianco. Per liberarsi dell'usurpatore e per ristabilire la giustizia - e l'uguaglianza - in tutto il regno.


Recensione

Abbiamo lasciato il primo libro con un nodo al cuore, in pena per la sorte di Serina, condannata a vivere sull'isola della prigione di Monte Rovina, annientata dal dolore per dover combattere per la sua vita e per la perdita delle sue compagne, mentre Nomi era in pena per la sorte della sorella e studiava mille e un piano per liberarla.
Ci siamo fatti ingannare dall'apparente dolcezza di Asa, che aveva dipinto Malachi come il peggiore dei regnanti, salvo poi scoprire che il suo era tutto un piano per spodestarlo dal Viridia ed eliminare il padre.
Insomma, alla fine dell'ultima pagina, ci siamo chiesti: e adesso?
Eccoci qui giunti a comprendere in quale direzione andrà questa storia, una storia diversa dalle solite, una storia che parla di donne, 'Iron Flowers', fiori d'acciaio che sono costrette a lottare per la loro vita e la loro dignità.
Ed è tutto su questo concetto che è basato questo nuovo capitolo, su Serina, che ha compreso che essersi allenata tutta la vita a diventare una 'Grazia' non era ciò che nella vita le occorreva. La riservatezza, la bravura, la compiacenza, non sono servite a nulla in questo nuovo luogo che è diventata la sua casa, dove ha dovuto imparare a rintuzzare ogni attacco personale per un po' di cibo o per la propria sopravvivenza. Ed è rinata come donna, lo vede negli occhi delle compagne di avventura (o disavventura che dir si voglia) che lottano come lei, per tornare alle loro case o, semplicemente, per un briciolo di libertà.
E Nomi, la coraggiosa, quanto spavalda Nomi, che ha dovuto sostituire la sorella a corte come 'Grazia', facendole ricadere addosso un'onta ingiusta, condannandola a un destino crudele solo perché aveva sottratto un libro e non se n'era presa la colpa, cosa farà? Essere ricche di idee, comprendere cosa è successo nel passato e voler cambiare il proprio futuro, potrà darle la forza necessaria per cambiare sul serio, rotta a un mondo corrotto dalla cattiveria maschile e dalla cupidigia di certe persone?
Tutto questo si concretizzerà nel momento in cui Nomi, e un ferito, quasi certo 'morto' Malachi, vengono messi su una nave diretta a Monte Rovina, dove dovrebbero trovare la morte, ma si trovano di fronte una situazione a dir poco inquietante: donne ribelli, che hanno preso possesso della prigione e progettano di andare verso la terra di Azura, per poter vivere la vita da persone libere.
E chi guida la rivolta di queste nuove idee?
Serina. Già, la dolce, piccola 'Grazia', dedita al ricamo e mai uno sguardo o una parola fuori posto, gira con un pugnale al fianco, mena come un uomo, ma soprattutto, ha a cuore le sue compagne e la loro sopravvivenza.
Come racconterà Nomi a Renzo, suo fratello, quando riuscirà a mettersi in contatto:

«Serina? La nostra Serina? Ma è così dolce, così… remissiva. Non riesco a credere che…»
«Ma è così. Adesso è una guerriera.» 
La voce di Nomi vibrava d’orgoglio.

Direi che non c'è altro d'aggiungere, tranne che questa storia, pur essendo collocata in altro tempo, altro luogo, alimenta la voglia di libertà di una categoria di persone, da sempre vessata e soprattutto, non rispettata: le donne.
L'autrice è stata molto brava nel tessere la trama, lasciando messaggi di sprono per tutte quelle donne che, attraverso le parole di Nomi e Serina, volessero in qualche modo, ritrovare se stesse e la propria dignità.
Un bel messaggio, non c'è che dire, soprattutto in tempi come questi, dove dare voce alle donne, e promuoverle 'Regine' sul campo, partendo da un mondo ridotto in cenere, per rinascere con orgoglio e tanta volontà, è davvero una bella sfida.

Buona lettura!



2 commenti:

  1. Sicuramente un libro che sprona le donne e non solo a non lasciarsi andare, a combattere per i propri diritti e la libertà!

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