Recensione
Ci si cala a Doolway con un senso di inquietante angoscia, con il pensiero perenne che qualcosa di brutto stia per succedere... Come mai? Villaggio pressoché disabitato, sul quale aleggiano storie che non si possono ripetere, né raccontare a chi viene da fuori.
Sara non è un'estranea, eppure si sente fuori dal mondo a ritornare nel paese dove hanno vissuto i suoi nonni, con la sensazione che ci sia qualcosa che deve sapere. Il comportamento freddo, quanto glaciale di sua mamma, Donna, che continua a cambiare umore a seconda della situazione, la fanno sentire estranea all'unica persona che le è rimasta al mondo, dopo la perdita del padre e del fratello Josh a cui era molto legata.
Vecchi amici tornano a ricordarle chi è stata, mentre i nuovi hanno un'aura inquietante, quanto suggestiva che spinge Sara a ricercarli per formare una nuova cerchia, lei che è un po' asociale e introversa, quando si accorge che solo la presenza di Chris potrà riportarle un po' di 'normalità'.
Tutti però nascondo qualcosa, un'inafferrabile, quanto senso di vuoto che Sara non riesce a colmare, sospinta da voci del passato e ricordi che non è sicura siano i suoi.
Una vecchia fattoria cadente, un senso di inadeguatezza, affetti tranciati e scomparsi, spingeranno la ragazza a ribellarsi, a voler andare oltre le apparenze per capire 'chi' o 'cosa' le ha completamente sconvolto la vita, facendo di lei un'orfana di padre e racchiusa nella struggente tristezza del perduto fratello.
Il libro è da leggere, perché alterna periodi di stasi e di meditazione della protagonista, a momenti di vera suspense, condita da un linguaggio tipico dello young adult, anche se a volte con un intercalare più spinto che non sempre si adatta alla situazione.
Devo dire che in vari punti sono stata come folgorata da situazioni conosciute, poi mi sono ricordata dei sentimenti che mi hanno coinvolga a leggere 'Torment' della Kate' e alcuni punti mi si sono chiariti subito. Non dico assolutamente che i due libri si somiglino, ma chi come me legge molto YA e fantasy, viene avvolto da sensazioni simili forgiati su base classica del genere letterario.
Mi è piaciuta molto Sara, con la sua voglia di vivere, nonostante tutto, con quel dover andare avanti sapendo quali sono le cose giuste da fare, ma soprattutto con la sua scontrosità e l'orgoglio che non fanno di lei un'eroina o una ragazza da salvare, quanto una protagonista legittimata in un mondo dove i Sussurri sono gli antagonisti. Una bella creazione, quella di queste voci - di cui non parlo perché sono da scoprire con sapienza - ma che arricchiscono questo volume non solo di mistery, ma anche di noir.
Buona lettura!
Nessun commento:
Posta un commento