Nuova uscita del 30 gennaio 2019
Titolo: La città vuota
Autore: Elia P. Ansaloni
Genere: Thriller
Prezzo: € 4.99 ebook - € 16.50 Cartaceo
Modena, 2013. Il cadavere di una ragazza viene ritrovato in piena estate nei pressi del Parco Amendola, tra lo sconcerto e l’incredulità delle autorità e dei suoi vecchi compagni di liceo. Giada non aveva nemici, era una persona ordinaria, dalla vita altrettanto normale. Perciò la notizia passata in Tv sconvolge Lucrezia, subito contattata dagli amici di sempre per discutere insieme delle indagini in corso. Alessandro e Sergio, Ander e Matilde sembrano non essere indifferenti alla vicenda e alle dinamiche che stanno sconvolgendo la loro quotidianità. Mentre la città, afosa e soffocante d’umidità, non riesce a capacitarsi dell’accaduto, i ragazzi riflettono sul lontano 2008, su ciò che successe allora. Che la morte di Giada abbia qualche legame con quella di Federico, affogato per disgrazia la notte della festa dopo la maturità?
Devo confessare che il mio approccio è stato cauto. Perché?
Quando leggi gialli e thriller da tutta una vita, cominci con l'essere piuttosto prevenuto verso autori nuovi, soprattutto se giovani ed italiani.
Certo, direte, il solito stereotipo che bisogna cominciare a dimenticare. In Italia ci sono tanti autori bravissimi che danno punti ai vari giallisti d'oltreoceano.
Infatti non metto in dubbio la bravura degli italiani, anzi. Ciò che mi disturba, molte volte, è leggere una storia originale che viene trasposta, copiando lo stile e le linee di autori noti e non italici.
E nel caso del libro 'La città vuota'... non è avvenuto.
Tutto è cominciato dalla prima pagina:
L'unica cosa tenuta decentemente in quella stanza era il portatile.
"Che stronzo anche lui, però. E stronzo pure il portatile."
E' scoccata la scintilla con Lucrezia, ho trovato subito feeling con questo personaggio, e ho pensato di andare avanti per conoscere i suoi amici e la sua storia.
E che storia è? Ecco, come vi racconto un thriller, senza parlare della trama, dei personaggi, della suspance e della fine?
Semplice, non ve lo racconto. Perché un libro del genere va vissuto intimamente. Devi studiare i personaggi, andare nel profondo, respirare ciò che loro respirano.
E qui entra in campo la bravura dell'autore.
Ansaloni ha un tratto grezzo, leggermente crudo, che arriva al punto senza giri di parole, ma usando quelle giuste. Ha un modo di approcciarsi tra il narratore (avete presente quelle belle frasi alla Patterson?) e il nuovo. Uno stile che lascia la sua impronta e che vi conduce nella storia, non per mano, ma trascinando la vostra anima.
Ora vorrete sapere di cosa parla... E be', la trama è già citata, ma vi svelo qualcosa in generale.
Modena, sonnacchiosa città che fa da sfondo alla storia, dove un gruppo di amici si ritrova a far i conti con una notizia di cronaca che li tocca da molto vicini: una loro compagna di liceo è stata trovata morta nel bosco.
Ciò potrebbe sembrare un brutto colpo, ma si sa, sono cose che accadono sia nelle città che nei piccoli borghi. Salvo che, già cinque anni prima, un altro ragazzo di quella comitiva è morto in circostanze misteriose.
In un periodo in cui si fanno grandi progetti per il futuro, partecipare a un funerale, con l'imbarazzo e il sospetto che regna sovrano, non è proprio l'atmosfera migliore.
E qui, quella che era (o si sperava che fosse!) una bella amicizia, una combriccola di amici che si tende verso il futuro, viene sfaldata da sospetti e ricordi.
In un via vai che va tra il 2013, a ritroso fino al 2008, i nostri protagonisti, cominciano a raccontare di loro, di chi erano, di chi amavano, in cosa speravano e cosa li ha delusi.
Le piccole scene quotidiane di Lucrezia, Sergio, Ander, Mathilde ed Alessandro, iniziano a dipanarsi, regalando al lettore una finestra sulla storia, da cui elaborare e sospettare. Insomma, una cornice hitchcockiana in cui ogni pensiero è valido, ogni sospetto lecito.
Personalmente ammetto che il 'viaggio nel tempo' lo amo poco, adoro storie che si svolgono nello stesso flusso temporale, si snodano magari con un accenno a tempi prima, ma la cronistoria in questo modo mi fa perdere un po' il gancio con la trama, dimenticando vari passaggi che devo poi rileggere.
Infatti alla fine, snodata e dipanata, la storia mi si è un po' sgonfiata, perdendo il ritmo, ma tutto sommato l'ho trovata piacevole.
I personaggi sono ben costruiti (e non sono pochi!), gli ambienti ben delineati e molti dettagli accuratamente selezionati.
Un modo nuovo e spumeggiare di scrivere, che spero di ritrovare in un prossimo romanzo.
Io la tengo d'occhio, sig. Ansaloni... non si sa mai!
Voto: ✱✱✱✱
Elia P. Ansaloni nasce a Modena nel 1990. Dopo essersi laureato in Chimica, decide di far danni anche nel mondo umanistico. La città vuota è il suo esordio letterario.
Vi ricordo le altre tappe a cui vi invito a partecipare
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