Per prima cosa, parlaci di te
Ho 43 anni (44 a dicembre), vivo a Verona e lavoro
come impiegata full time in uno studio notarile. Amo gli animali, la natura e
il buon cibo. Le mie passioni sono scrivere, disegnare e ascoltare musica... e
magari guardare qualche film o serie tv. Il mio interesse per gli anime e manga
mi ha spinta a studiare la lingua giapponese, potendo così approfondire la
conoscenza di questa cultura affascinante nella speranza un giorno di poter
fare un viaggio proprio in Giappone
Scrivere, perché?
Perché per me è di vitale importanza, anche se ho
avuto battute d’arresto durate anni. Scrivere mi permette di studiare e
approfondire il mondo dentro e fuori di me per poi raccontarlo alla mia
maniera. E non essere io una grande parlatrice, causa la mia innata timidezza,
preferisco di gran lunga scrivere, lasciando emergere la vera me stessa tra le
parole
Qual è l’elemento che non manca mai nei tuoi
scritti?
Per me è fondamentale la costruzione dei
personaggi, raccontarli dentro e fuori per far sì che i lettori li possano
vedere e sentire. Quindi sicuramente lo studio dei personaggi ha molto rilievo
nei miei romanzi, così come quello dell’ambientazione
Come immagini i dialoghi?
Li immagino come se si trattasse della scena di un
film. Se i personaggi hanno una loro identità definita, viene naturale. Alle
volte addirittura mi ritrovo a mimarli, ma faccio attenzione a non avere
nessuno intorno
Genere puro o contaminazioni di genere in un unico
libro?
Non amo le suddivisioni troppo rigide in generi, le
trovo limitanti. Credo che una storia non possa essere racchiusa nella sua
totalità in una categoria ristretta, perciò ben vengano le contaminazioni, ma
prestando attenzione a non confondere il lettore. Un romanzo deve sempre avere
una sua identità
Ci deve essere empatia con i personaggi o distacco?
Assolutamente empatia, per me, fino al punto in cui
i personaggi arrivano addirittura a "prendere vita" e a muoversi da
soli
La scrittura ha potere terapeutico per te?
Sì, lo ha avuto in momenti molto difficili della
mia vita e lo ha tuttora. Come una mano tesa che viene in mio soccorso e mi
spinge, mi costringe a rialzarmi, a mettere ordine, ad analizzare ciò che
esiste dentro e fuori di me
Qual è il libro più importante che hai scritto?
Perché?
Non so se è il più importante, ma quello di cui
sono più soddisfatta, in tutto e per tutto, è "Lento Inafferrabile".
Si tratta di un new adult on the road che ho scritto nei mesi del lockdown del
2020. Quando eravamo tutti rinchiusi, impossibilitati a muoverci, ho viaggiato
con i protagonisti di questo romanzo e mi sono legata profondamente a loro
Cosa preferisci trasmettere, spensieratezza o un
messaggio ben preciso?
Ciò che desidero fare con i miei romanzi è
raccontare. Raccontare storie, emozioni, persone. Che poi i lettori vi colgano
dei messaggi positivi, al di là delle varie peripezie alle quali costringo i
miei personaggi, non può che farmi piacere.
Collaborazioni con i blog: utili o superate?
Per me,
sempre utilissime e piacevoli, non ringrazierò mai abbastanza i blog per la
loro disponibilità e gentilezza, ed è sempre interessante e bello confrontarsi
con loro
Nessun commento:
Posta un commento