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lunedì 7 ottobre 2019

Review Party per 'Due cadaveri senza nome' di Karen Katchur

Eccomi qui a parlarvi di un libro, quello di Karen Katchur, uscito il 3 ottobre nella serie Thriller della Newton Compton Editori, che ha ricevuto pareri che, definire contrastanti, mi pare poco.




Sinossi

La piccola città di Portland, in Pennsylvania, è sconvolta dal ritrovamento di un corpo martoriato. La scena che si presenta agli investigatori è simile in modo inquietante a un caso rimasto irrisolto circa vent’anni prima: un’altra vittima, brutalmente assassinata, venne ritrovata nel fiume Delaware. Il detective Parker Reed è intenzionato a dimostrare l'esistenza di un collegamento tra i due omicidi e il coinvolgimento degli Scion, un gruppo di motociclisti del luogo che da sempre vive ai margini della legalità con il beneplacito della polizia locale. Ma la gente del posto è diffidente e maldisposta a collaborare con lui. Il passato entrerà in collisione con il presente quando Becca Kingsley, tornata a Portland a causa della malattia del padre, si ritroverà faccia a faccia con il suo primo amore. Parker è molto cambiato da allora, ma ha disperatamente bisogno di lei: avere dalla sua parte la figlia dell’ex capo della polizia, infatti, significa poter penetrare la fitta nube di omertà che circonda i due delitti. Ma, in una città in cui l’oscurità più feroce è in agguato in pieno giorno, fare luce sulla verità può essere molto pericoloso…

Recensione

Allora, la prima cosa che mi viene da chiarire è questa: se vi aspettate un serial killer sanguinario, crudele, forse lo avrete (più per la spietatezza dell'eccidio che per altro), se invece vi aspettate un caso intricato con azioni, inseguimenti, indagini a tappeto... be', forse non è questo il libro per voi.
Questo volume, secondo il mio parere, va più sotto la categoria 'Noir', al massimo 'Giallo', per quanto riguarda il panorama italiano, mentre per quello americano, forse la catalogazione è più ampia.
Al libro manca il mordente che deve avere un vero thriller, ne rispetta solo la parte di pathos interiore dei personaggi, ma la storia non ha l'impatto che ci si aspetta.
Detto ciò, è un libro da cestinare?
Non credo proprio. Io l'ho adorato, ma più per la bravura dell'autrice, che la storia in sé per sé.
Come si evince dalla trama, ci si ritrova con Becca, la protagonista, nella città di Portland, dove, mentre la ragazza è impegnata nella sua solita corsa mattutina con la sua fedele cagnolona, viene ritrovato nel greto del fiume, un cadavere martoriato.
Al corpo mancano gli organi interni ed è stato visibilmente danneggiato per compromettere la sua identificazione. Ciò porta a collegarlo a un altro omicidio, accaduto anni prima, sempre con la stessa tecnica, a cui gli investigatori non hanno saputo dare né un nome, né un assassino.
Ma questo cadavere che è emerso, non ha portato domande agli abitanti della città, bensì interrogativi e riemergere di ricordi da parte dei protagonisti.
La prima, la stessa Becca, che ricorda come in passato ciò era accaduto, sente all'improvviso di aver dimenticato qualcosa di quel periodo e, cullandosi sui ricordi, pur di non pensare al suo presente, alla sua storia d'amore ormai tramontata con Matt e a suo padre che sta morendo di cancro, ripesca momenti della sua infanzia che in altre persone dovrebbero essere felici, consolatori.
Ma lei no, ripensa all'abbandono del padre, donnaiolo impenitente, alla madre che, dopo anni di sofferenza li ha mollati per andarsene altrove, alla sua vita confinata in collage, pur di non farla stare in paese a contatto con 'cattive compagnie'.
E le cattive compagnie sono rappresentate dagli 'Scion', un gruppo di bikers, dediti a traffici strani e illegali, il cui capo, nei tempi addietro, era il fratellastro del padre di Becca, con il quale hanno sempre avuto dei problemi.
Da questo gruppo, l'unica persona a cui la ragazza ha sempre dato un posto speciale, è John, il cugino più grande di parecchi anni, attuale coordinatore dei bikers, che l'ha sempre difesa, protetta, tenuta fuori da tutto ciò che poteva essere la sua vita come 'figlia del capo della polizia' e vittima designata di eventuali ritorsioni.
Ecco, è intorno a loro, i loro ricordi, che si incentra tutta la storia: i diversi POV, per chiarire le loro vite, i momenti felici o quelli che li hanno fatti diventare cosa sono adesso, sono il fulcro intorno a cui si muove tutta la storia e intorno a cui si concluderà.
I due cadaveri? Continuano a galleggiare nel loro limbo, nel loro dimenticatoio, come se fossero solo un contorno, che ha dato all'autrice la possibilità di raccontare un'altra storia, molto più intima, molto più psicologica.
Bella prova direi, per il tratteggio dei personaggi, lo scavare nel profondo, nel mettere a nudo le loro anime e far venire fuori ciò che il mondo non conosce: le paure di Becca, la profondità dell'amore di John per i suoi affetti, le debolezze del vecchio capo della polizia, le sordide storie che stanno ammonticchiate negli angoli di un sobborgo che preferisce sonnecchiare e non guardare in faccia la realtà.
Devo dire che ci sono alcuni anacronismi sulle età dei protagonisti, nel rapporto tra i due padri e i due cugini, ma non so se è un problema di traduzione, oppure se voluto proprio dall'autrice.
Per me è stato un bel viaggio nella mente umana, nelle varie sfaccettature dei sentimenti e delle loro trappole, fino al colpo di scena finale.
Ah sì, quello c'è!
Godetevi la lettura e le altre tappe del Review Party!



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