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lunedì 24 aprile 2023

Recensione per Francesca Bertuca "I Figli della Cenere - Il Gigante del Cielo" #3

 

Torna Francesca Bertuca e i suoi inarrestabili protagonisti de: I figli della Cenere, volume 3


Trama

Con la presa della Corazza, l’esercito dei Van de Lias ha conquistato i Tre Regni ed esteso il suo
dominio. Ora, l’unica speranza di salvezza per i Richter è racchiusa nella Direttiva: un vascello
speciale in viaggio verso la base segreta del leggendario Wilhelm. E mentre in America i Richter
fanno di tutto per difendere la Causa, nei Tre Regni Lilienne sarà costretta ad affrontare i suoi
demoni, scoprendo chi era sua madre e chi è lei.



r̶̦̙̈́͌̌͋́͗̽͝e̷͎̱͕̠̖̳̒̐̓͗̌̓͒̈́c̷̡̢͚̗̋̀͒̒́́͐ë̵̹̠͎́̀̂̒̓̓͘n̵̻̰̈́̐͗̅͌̆͒̀ş̴͔̙̘͉̭̒̂̂̈͌̔͗ͅį̴̂̉ȍ̴̤͋ṋ̸̈̊͌̿͗̀e̷̛̛̩͎̥͑̏͑͌


Chi era rimasto col fiato sospeso sulla sottile linea tra la vita e la morte del secondo volume?
Io. Sì, forse anche voi, ma io ci ero rimasta davvero male.
Dove eravamo?
Dunque, facciamo un rewind sul primo e secondo volume e vi racconto in anteprima di questo (senza spoiler, naturalmente!)
Siamo a Eurasia, un mondo distrutto dalla guerra nucleare che ha lasciato solo cieli scuri che 'fioccano' cenere. Il sole non esiste più, da quelle parti, la vita ha subito un salto all'indietro, regredendo il mondo conosciuto a un triste e sporco Medioevo.
Della terra odierna non c'è che macerie e distruzione, detriti, pochi alberi rinsecchiti, scheletri di costruzioni che non hanno più un'anima.
Non esistono le armi da fuoco, si è tornati ad armi bianche come coltelli, spade e archi, il fuoco è di uso per pochi, le malattie dilagano, soprattutto quella che viene chiamata 'Fischio nero' che miete vittime a tutto andare.
In questo scenario devastante, sono rimasti i Tre Regni, che si contendono una vecchia faida, legata a un amore impossibile tra Liam e Nadja (una sorta di Giulietta e Romeo tra due nazioni nemiche), dalla quale è nato un bambino, prontamente gettato nel fiume da un uomo (il Granduca), padre della giovane, come a cancellare l'infamante marchio.
L'Unico, il dio a cui si attribuisce la distruzione dell'umanità, e la sua fede vengono a mancare, comincia a serpeggiare sempre più la speranza in Kiah, mentre la leggenda della Bella e del Corsiero, sembra tenere in vita i superstiti, in attesa del regno di luce promesso.
Lilienne, la Bella, affronta notevoli peripezie, viene rapita e portata lontana da Hanstad, dove l'attendeva un matrimonio e la corona per unire il regno con Reine, ma soprattutto lontana da Alec, che ha cercato in ogni modo di salvarla.
Tra i due, durante la fuga che li ha portati a Milano, dove è scomparso il piccolo Caleb, hanno visto accendere nei loro giovani cuori, un piccolo fuoco di emozioni, subito distrutte dall'arrivo dei russi e dal buio della guerra.
Alla fine del secondo volume, sono stati brutalmente separati e ognuno di loro non conosce il destino dell'altro.
Alec, scopre in maniera drammatica, mentre piange la morte di Bastian, che lo ha cresciuto come figlio, di essere il bambino scomparso, 'il figlio di Leningrado' e colui che dovrebbe essere il vero Corsiero. Ritrova suo padre, incredulo, ma è diviso tra due stati che si odiano - America e Russia - e due nonni - Van De Lias e i Richter - che farebbero di tutto per averlo.
Solo l'amore di suo padre sembra proteggerlo, ma Alec/Ryan, continua a sentirsi un 'cenerino', un ragazzo cresciuto nel dolore e nella cenere, anche se aspira ad andare 'al di là del mare' per poter avere il suo riscatto.

Non che Alec fosse rimasto in piedi ad aspettarlo, chiaro. Ma gli capitava di sentirlo. E di svegliarsi, anche. L’ultima volta che era successo, Liam gli stava coprendo le spalle con il lenzuolo, mormorando parole
sleep tight, baby carrot
in quella lingua straniera. Alec aveva provato a cercarle sul glossario, ma non aveva trovato nessuna corrispondenza.
Guardò Hayden. Lui continuava a fissare la sala comandi, il viso contratto in un’espressione contemplativa.
«Sleep tight, baby carrot» recitò Alec. Hayden sussultò e riabbassò lo sguardo su di lui. « Sai cosa significa ? »
« Certo che lo so. Ma… dove l’hai sentito ? Non sarà stato Branda Due, vero ? »
Alec stava per dirgli che non aveva idea di chi fosse quel tizio, ma in quel momento udì un brusio di voci in sottofondo e si girò.


E giungerà negli ex USA, a NY, con una 'bara di ferro' (sommergibile scampato allo scempio), ma non troverà la terra promessa che tanto agognava e gli descriveva il suo amico Jan, bensì cumuli di distruzione e altro dolore.
Lilienne incontrerà 'i Gigli', creature tanto descritte dalla madre, la cui storia la riempirà di altri dubbi e terrore.
Questo è tutto ciò che vi posso anticipare, perché il libro merita di essere letto in ogni dettaglio, tanto è scritto bene e in maniera sorprendente.
Per essere una giovane penna italiana, la Bertuca crea un mondo che ti avvince e ti respinge, ti fa riflettere e comprendere che, nonostante la distruzione e la vita che si spegne, la cattiveria umana continua a sorprendere e annichilire. 
Un mondo costruito con minuzia di particolari, con un tratteggio a volte terrificante, crudo, desolante, ma che offre uno spaccato di quello che, forse, un fantasy non è.
Mentre dal primo volume ci ritroviamo in un distopico 'puro', quindi chiave fantasy, dal secondo volume si passa a una vena fantascientifica, un accenno di mondo 'asimoviano' che crea un disagio crescente, che si conferma in questo terzo volume.
Con la scomparsa del fantasy, si arriva alla fredda realtà e all'angoscia che supera la speranza.
Che però c'è. Ed è fondamentale per la bellezza di questo libro.
Tra le carcasse di edifici e auto, tra la miseria dei cumuli della spazzatura, tra cadaveri e putrescenza, nasce un fiore, un delicato piccolo fiore, che rappresenta tutto ciò che l'umanità cerca: la speranza.
Ed è con quella che si conclude il volume, in attesa del terzo, che spero arrivi quanto prima.
Le circa 400 pagine del volume scorreranno in fretta, il mondo allargherà i confini nella vostra mente e finalmente, sulla scacchiera, ogni pedina troverà la sua destinazione.
E con loro, Alec e Lilienne e il loro mondo devastato.
La lettura scorre veloce, la scrittura dell'autrice è fine, intellettuale ma fresca, che nulla ha da invidiare penne estere. E' un personaggio sfaccettato, Francesca, dolce e solare, che poco si sposa con la sua incredibile scrittura, così priva di ripetizioni e ricca di verbi gergali che vi sorprenderanno.
Un talento, il suo, scoperto dalla Dark Zone e messo a disposizione, che potrete incontrare nelle varie fiere italiane, e in anteprima al Salone del Libro di Torino 2023.
L'unica pecca, a mio parere, di questo libro, è la mancanza di una mappa che segni i confini di regni e del nuovo scenario, lasciando un po' smarrito il lettore nei primi due volumi, ma che saranno chiariti nel presente, in modo più marcato. Qualche approfondimento sarebbe stato preferibile perché, come dicevo, la cancellazione dei confini moderni, lascia impreparato il lettore davanti a uno scenario non di facile immaginazione (a meno che non leggiate fantasy o fantascienza a tutto andare).
Ma questo nulla toglie al grande disegno e progetto dell'autrice, capace di creare in modo vivido paesaggi, situazioni, scenari davvero di grande impatto.

« Eagle » disse il bambino, tra un singhiozzo e l’altro.
Alec sorrise e alzò la fronte per un attimo. Nessuno parve notare i suoi occhi, stavano tutti fissando l’ombra a forma di aquila che si muoveva sulla stoffa della tenda come se stesse volando, diventando ora più piccola, ora più grande.
« Eagle » ripeté Alec, con la pronuncia secca e terribile dell’Est. La stessa che sporcava la parlata di Nadja, quando stavano insieme.

Buona lettura!

Si ringrazia la DZ per la copia ARC in anteprima per la recensione.








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