Vita da blogger: L'alfabeto del disagio
Ginger Pain
Self
Raccolta humour
Data di pubblicazione: 2 novembre 2019
Link: https://amzn.to/35AKC4h
Sinossi
Cronache di ordinaria follia con contorno di assurdità alla piastra.
Quando ho cominciato a fare la bookblogger, pensavo che fosse un'attività fighissima. Parlare di libri, di lettura, di tutte le cose che mi piacciono. Può mai esserci qualcosa di più bello?
In effetti fare la bookblogger, tendenzialmente, è davvero una cosa fighissima.
Almeno fin quando non sbatti il naso contro un caso umano. E, credetemi, di casi umani ce ne sono a bizzeffe. Con il tempo è andata a finire che mi preoccupo se non ne incontro almeno uno al giorno.
Il disagio è tra noi. Rassegnamoci. Pertanto, ho deciso di raccogliere in questo quaderno tutti i miei sfoghi, quelli che "vorrei ma non posso". Perché una bookblogger deve essere politically correct...
Ma, per la miseria, quanti di voi vorrebbero dire al disagiato di turno "ma che sei scemo?"
Ecco, questo è il quaderno che rende giustizia a tutti i "ma che sei scemo?" che non potete dire esplicitamente. Lo sfogo di una blogger che dà voce, finalmente, a quello che non si ha il coraggio di dire. Senza pietà e senza peli sulla lingua. E chi si sente toccato... beh... guardi il suo armadio, avrà una collezione di scheletri...
Quando ho cominciato a fare la bookblogger, pensavo che fosse un'attività fighissima. Parlare di libri, di lettura, di tutte le cose che mi piacciono. Può mai esserci qualcosa di più bello?
In effetti fare la bookblogger, tendenzialmente, è davvero una cosa fighissima.
Almeno fin quando non sbatti il naso contro un caso umano. E, credetemi, di casi umani ce ne sono a bizzeffe. Con il tempo è andata a finire che mi preoccupo se non ne incontro almeno uno al giorno.
Il disagio è tra noi. Rassegnamoci. Pertanto, ho deciso di raccogliere in questo quaderno tutti i miei sfoghi, quelli che "vorrei ma non posso". Perché una bookblogger deve essere politically correct...
Ma, per la miseria, quanti di voi vorrebbero dire al disagiato di turno "ma che sei scemo?"
Ecco, questo è il quaderno che rende giustizia a tutti i "ma che sei scemo?" che non potete dire esplicitamente. Lo sfogo di una blogger che dà voce, finalmente, a quello che non si ha il coraggio di dire. Senza pietà e senza peli sulla lingua. E chi si sente toccato... beh... guardi il suo armadio, avrà una collezione di scheletri...
Recensione
Cosa accade quando una bookblogger scoppia?
Questo! Finisce tutto in un libro. Un po' alla Taylor Swift che compone canzoni sui suoi ex ragazzi.
Ci vuole davvero esasperazione al massimo, o disagio come dice Ginger, per tirare fuori un intero dizionario di situazioni che fanno esaurire la pazienza e cadere gli attributi.
La nostra blogger ha accumulato così tanto disagio, da comporre una serie di circostanze, in cui tutti, lettori, autori, vite da social e blogger si ritrovano quotidianamente.
L'esempio più classico:
A come Amicizia
Quella che ti chiedono manco fosse in saldo e che, nemmeno il tempo di cliccare “accetta” (vi taglierei le dita
con quella vera), ti arriva l’invito a mettere Mi piace alla pagina del tonno in scatola, alla dieta dimagrante, al fan
club di Gigi D’Alessio, e dulcis in fundo al loro libro passato, presente e futuro.
Almeno fingete che la richiesta sia seria, prima di bombardarmi di inviti e, se non ho accettato la prima volta, non tornate dopo un mese. Sono blogger, mica scema!
Sono cose di ordinario disagio, eppure accadono continuamente.
Ci vuole fegato (anche se l'autrice usa un nick e non il nome proprio, pur parlando di 'metterci la faccia') perché a volte esporsi significa essere al centro di attenzioni non desiderate. Avete bisogno dello stalker personale? No, non credo proprio.
Un po' come tutti i profili fake o fantasma che ci ritroviamo tra le file delle nostre 'amicizie'.
A tal proposito, la chicca:
P come Profilo
Dopo l'oscenità dei profili in comune tra le coppie, i profili fake, i troll, Shrek e tutto il popolo del regno di Molto Molto Lontano, ecco arrivare il disagio di quelli che si creano più profili, con nomi diversi, per commentarsi e mettere like da soli.
Complimenti per gli autocomplimenti!
Che tristezza!
Sì, esiste anche questo.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti, e ci si può identificare in alcune situazioni, o forse restarne un po' scottati (eh, alzi la mano chi non si ritrova in almeno una situazione!)
Io devo dire che mi sono divertita, anche se su alcune affermazioni mi sono fermata a riflettere.
In fondo sono una blogger 'autopromossa', ossia ho aperto un blog per esprimere il mio interesse per la lettura, pur avendo titoli accademici che me ne danno la qualifica, ma per quanto riguarda l'attività da 'scrittrice'... ah be', quella è un'altra cosa.
Scrittori in Italia significa appartenere a quella categoria che o è presente in libreria, o fa la fame o rompe l'anima per farsi conoscere.
Non appartenendo a nessuna delle due, sono approdata nella lista delle 'self' e quindi... addio! I giudizio si sprecano, sollevano ilarità o fanno storcere il naso.
L'elenco dei più quotati va sotto la lettera
I come Incompreso
Il disagio condiviso da molti.
Ecco che i soggetti in questione cominciano a stilare post chilometrici
sul loro profilo social condividendo con tutti il loro disagio di poveri autori (e
per autore intendo tutta la categoria, uomini e donne), diffamati, insultati e
ovviamente incompresi.
Poiché si sentono geni e nessuno ha capito il senso delle loro opere,
cominciano a declamare punto per punto le colpe degli altri, senza rendersi conto
che al resto del mondo non gliene frega un cazzo del loro monologo interiore.
Nessuno vi legge? Magari siete un tantino pesanti, come la parmigiana a
cena.
Io un bell'esame di coscienza me lo farei.
In definitiva bisogna appigliarsi strenuamente alla nostra ironia, quella che fa muovere il mondo e ti fa scrivere nonostante tutto intorno ti dica di smettere (a volte bisogno pure raccoglierlo questo consiglio, non vi pare?).
Direi che l'obiettivo è stato centrato e se dovessi dare delle 'stelle' a questo libro, direi che... Ah, no, niente stelle.
Anche questo è un discorso che ci porta dritto all'Inferno... E accidenti, non posso scrivere una sola lettera perché mi viene in mente ciò che l'autrice ha classificato nelle varie accezioni alfabetiche.
Che dirvi?
Leggetelo! Per sorridere, per riflettere, per comprendere un mondo che, magari, appollaiati dietro una tastiera, non avete manco avuto la decenza di conoscere.
F come Frecciatina
Mi riferisco a tutti quei post polemici di autori, lettori e blogger, che pur di non
ammettere come stanno le cose,
preferiscono gettare la frecciatina, sperando che colpisca. Abbiate il
coraggio di dire le cose come stanno.
Ma attenti, che spesso le frecciatine sono come il rinculo della pistola, vi
stendono ancora prima di partire.
E su questa 'standing ovation' vi auguro buona lettura!
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