Maxilimilian Davis Hall e Niristilia Nerol della famiglia Neraides sono due leggende, tuttavia i popoli preferiscono acclamarli come Max, colonnello e capo dei ribelli terrestri, e Niris, principessa e futura regina di Mirika. E nessuno sa cosa il futuro ha in serbo per loro.
Il pianeta rosa ha bisogno di una guida, quello blu di risposte. Perché le domande si affollano intorno a H e Mirikantes e le spiegazioni sembrano sempre più confuse e oscure.
Nuove città, scoperte sconcertanti, perdite e addii. Tra una rivelazione e l’altra, Max e Niris dovranno cercare di tenere insieme i pezzi dell’universo e di loro stessi. Perché tutto sta per cambiare. E questa volta, sarà per sempre.
Collisione, volume conclusivo della trilogia romance-distopica “La Principessa dei Mondi”, si prepara a fare giustizia laddove è sempre stata negata e a collegare due mondi apparentemente troppo distanti. Max e Niris vi aspettano per raccontarvi il loro strabiliante e rocambolesco epilogo.
Il dolore si era trasformato in collera e rivalsa. La mia mente urlava una sola cosa: vendetta. Vendetta. Vendetta. E lo sputai, come un drago con il fuoco. Sputai ciò che desideravo e che bramavo con una nuova forza.
«Se siete stati voi... beh, sto venendo a prendervi.»
RECENSIONE
Siamo giunti al capitolo finale di questa bellissima trilogia e devo dire che fatico un po' a parlarvi di questo gran finale senza cadere in spoiler.
Avevamo lasciato Max e Niris sul pianeta rosa, intenti a portare libertà sia ai terrestri che ai mirikiani e che le cose non erano andate affatto lisce come avevano programmato.
Nell'abbattere un totalitarismo simbolico come quello del fratello, Niris ha riportato anche altri dolori: la perdita di colui che considerava la sua famiglia, anche se l'aveva torturata e segregata, quella di un grande amico che le aveva fatto da padre e infine di tante persone senza volto, perite in nome del potere.
Ma chi detiene il potere?
Avevano pensato solo di abbattere il tiranno, ma il quadro che ne viene fuori è tutt'altro che chiaro.
Il popolo non può restare senza guida e naturalmente, per scelte dinastiche, tocca a Niris diventare non solo la principessa del popolo, ma regina di Mirika.
Questo però significa che deve contrarre matrimonio e deve essere una persona nobile e del posto.
Il suo rapporto con Max comincia a scricchiolare e sembra che, dopo tanto aver sofferto, essersi rincorsi e ritrovati, il destino ci mette di nuovo il suo zampino.
Come può abbandonare l'uomo che ama, colui che le ha fatto provare per la prima volta nella vita, il sentimento dell'amore e averle offerto una casa, una vera casa?
E cosa può fare per la Terra, la sua nuova patria, che tramite la sezione 'H' le ha dato di nuovo fiducia verso le persone?
Sono decisioni difficili che deve affrontare non solo per se stessa, ma per le tante persone che contano su di lei.
E' divenuta un'icona sulla terra, una coraggiosa guerriera, ma deve riconquistare la sua dignità su Mirika, dove tutti hanno visto come era stata tratta e oltraggiata, senza però aver avuto pietà nei suoi confronti.
E soprattutto deve convincere un popolo che ha sempre vissuto la lealtà verso il regno come una sudditanza, che esiste modo di far parte di qualcosa, senza rinunciare alla propria dignità.
Non vado oltre perché rischio davvero di togliervi il piacere della lettura, ma in questo capitolo finale, dove sembra che finalmente tutto sia andato al meglio, nuovi nemici e grandi scoperte si abbattono sui due giovani.
Nulla è come sembra.
Arrivare alla fine vi darà l'idea di aver vissuto un sogno a occhi aperti e la scoperta finale vi lascerà affranti e sorpresi.
Insomma, nulla è lineare in questo libro. I colpi di scena si alternano così in fretta da darvi l'impressione di scivolare in un abisso senza avere appigli a cui aggrapparsi.
Molto bello il discorso ecologico, insito in tutta la trilogia, così come quello della solidarietà, dell'appartenenza, del bisogno di salvaguardare specie e vite diverse.
Tutto questo ci offre spunti di riflessione sul come vivere la nostra vita e su ciò che lasceremo al futuro delle nuove generazioni, ma anche sul tempo che utilizziamo e sul sapere accettare 'il diverso' come una risorsa e non una minaccia.
Vi lascio alla lettura!
VALUTAZIONE
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